Delitto per delitto – L’altro uomo
L’altro uomo, ri-editato successivamente con l’aggiunta della dicitura Delitto per delitto, per i più non susciterà forse il riverbero dei titoli più blasonati di Alfred Hitchcock, ma è comunque un avvincente opera noir/thriller del regista, ricca dei suoi tratti distintivi.
È il caso, perverso e implacabile, contrassegnato dalla metafora del treno, luogo di incontri fugaci, e dei binari, a dare il via ad una storia dove, come già è accaduto, è il doppio e la doppiezza a permeare il film.
Due vite che smettono di correre parallele e si incrociano, un uomo innocente e uno instabile, di cui seguiamo le tensioni. Memorabile la sequenza che conduce all’epilogo, dove il tempo gioca impietosamente con noi e con loro, tra tennis, un accendino che sfugge di mano e il sudore della suspense.
Senza mai dimenticare l’understatement, l’ironia e una regia che trova il tempo di farsi pregevole, come nel riflesso sugli occhiali.
Si chiude infine con un roteante e palpitante giro in giostra.
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