femmina folle film recensione
1945,  Tendere i nervi

Femmina folle

Un romanziere e una ricca ereditiera si incontrano casualmente durante un viaggio in treno e si innamorano. Ma il loro rapporto, che inizialmente sembra essere un idillio d’amore, inizia a cambiare a causa delle possessività della donna. Femmina folle (Leave her to heaven) di John M. Stahl è un film del 1945 estremamente moderno e interessante per i temi trattati.

Melodramma, ma anche noir, oggi verrebbe forse definito thriller psicologico. Girato in uno splendido technicolor, il film contrappone la bellezza delle riprese e le ambientazioni alla luce del sole alle ombre che invadono la psiche della protagonista. 

La mitologia della moglie perfetta, che ha occhi solo per il marito e cucina per lui, viene ribaltata e stravolta. In Femmina folle John M. Stahl porta all’estremo il rapporto di coppia: l’amore diventa ossessione e infine patologia.

Forse una critica alla famiglia borghese perfetta, in un film uscito nell’immediato dopoguerra, forse uno sguardo diffidente verso quelle relazioni simbiotiche ed esclusive. Sicuramente un ottimo film.