il capro espiatorio film 1959 recensione
1959,  Tendere i nervi

Il capro espiatorio

Un nobile francese incontra un professore inglese completamente identico a lui, ma con cui non nutre alcuna parentela. Il fortuito incontro diventa per lui l’occasione ideale per liberarsi di una famiglia che sente opprimente. Una premessa forse inverosimile, ma intrigante, che annuncia una storia coinvolgente. Il capro espiatorio è un film scritto e diretto da Robert Hamer, celebre soprattutto per la black comedy Sangue blu.

I presupposti della storia sono quelli de Il principe e il povero, con la differenza che il primo inganna il secondo. Nei panni di un uomo che non conosce affatto, John Barrett cerca di cavarsela con i vari componenti della famiglia, iniziando non solo ad abituarsi alla situazione, ma anche riuscendo ad apprezzare la propria condizione più del legittimo pater familias.

La situazione a ben vedere è Hitchcockiana, ma solo nell’ultima parte, mentre Hamer preferisce dedicare tempo e spazio ai rapporti che il protagonista costruisce con i nuovi membri della famiglia, cosa che fa abilmente grazie a un’abile scrittura e un latente umorismo.

Il finale de Il capro espiatorio è invece semplicemente perfetto e chiude con maestria un film poco conosciuto in Italia, ma da riscoprire.