kinsey film recensione
2004,  Riflettere

Kinsey

Non è facile recensire un film come Kinsey, perché forse non è un titolo in grado di esercitare grande attrattiva, in questo momento specifico tra i film a disposizione del catalogo Prime Video. Ma si tratta di un film a suo modo affascinante, che all’uscita nel 2004 ottenne un ottimo consenso dalla critica statunitense. Ma partiamo dal principio.

Kinsey è il biopic che racconta la vita di Alfred Kinsey, pioniere nell’ambito della sessuologia, che con le sue opere affrontò scientificamente il comportamento sessuale dell’uomo in un’epoca dove in questo tema vigeva ancora grande ignoranza e profondo bigottismo.

Credo sia sempre coinvolgente vedere (ma anche leggere) la storia di un uomo che arde per la propria passione e per lo scopo della sua vita e credo anche che il film di Bill Condon riesca a trasmettere questo aspetto del personaggio.

Il sesso viene trattato con schiettezza, ma anche ironia, riuscendo a mettere in luce l’assurdità di alcuni ideologie e luoghi comuni. Ma la storia si divide tra gli studi di Kinsey (un ottimo Liam Neeson) e la vita privata, dove viene tratteggiata una relazione speciale con la moglie e un delicato rapporto paterno.

Non aspettatevi un film dai ritmi e dai colpi di scena da cui siamo assuefatti oggi, ma potete fare un tentativo, premere play e scoprire che i bambini non escono dall’ombelico come avete sempre creduto…