L’amore oltre la guerra
Germania, 1941. Il comandante Brandt viene inviato dal Reich in Olanda per proteggere la vita del Kaiser Wilhelm II, esiliato dal Führer. L’amore oltre la guerra, in inglese The Exception, ma tratto dal romanzo dal titolo ancora diverso The Kaiser’s last kiss, è un film del regista esordiente David Leveaux.
Brandt è un membro fedele dell’esercito nazista. In realtà non così tanto fedele, infatti sembra che apprezzi il nazismo, poi sembra che lo apprezzi un po’ meno, poi sembra che abbia fatto qualcosa un pochino contro le regole del Regime. Insomma, non si capisce niente. Ma non è importante. Quello che si intuisce è che ha un passato burrascoso e ha combinato qualcosa che non viene detto all’inizio del film… e che ci viene rivelato modo sbrigativo verso la fine (della serie ah cisiamodimenticatidispiegareperchésiastatoquasicongedato e nonvengapiùmandatoalfronteacombattere).
Il fulcro de L’amore oltre la guerra è però il rapporto tra Brandt e una domestica del Kaiser, interpretata da Lily James. I due non parlano mai. Lui non la saluta, lei non lo saluta. Ma dopo due secondi dal loro primo incontro noi già sappiamo che lei lo desidera ardentemente.
Tuttavia, quello che speravo (N.d.A.) essere un filmaccio di terza categoria, con una tendenza al soft porno, si è rivelato invece un film con pretese di serietà, a partire dal cast, disattese da una realizzazione banale e da dialoghi melensi. Frasi come: “Vieni con me in Inghilterra ti prego. / No, non posso abbandonare la mia patria.” oppure “Cosa mi hai fatto? Tu mi hai usato! Devo scegliere tra rinunciare all’amore o tradire il mio paese.”
In due parole: non consigliato.