La tela dell’assassino
Appena promossa a ispettore della squadra omicidi, Jessica segue il caso di un serial killer che uccide tutti gli uomini con cui è andata a letto. La donna diventa così la prima sospettata. La tela dell’assassino è un film thriller di Philip Kaufman, disastroso sia negli incassi (41 milioni di dollari al box office su 50 spesi) sia nei riscontri da parte della critica (rating dell’1% su 135 recensioni su Rotten Tomatoes).
Non ci inventiamo nulla quindi nel dire che Twisted (titolo originale) è un film con svariate lacune. ma proprio per questo motivo partiamo dagli aspetti positivi (sì, ce ne sono). I sospetti colpevoli sono tanti e tutti ambigui, oltre che dotati di un movente. Questo rende intrigante l’enigma su chi sia l’assassino, il cosiddetto whodunit. Il cast inoltre è di livello (Ashley Judd, Samuel L. Jackson, Andy García, David Strathairn).
Purtroppo sono molteplici gli elementi vaghi o poco motivati in fase di sviluppo della sceneggiatura, che deteriorano un soggetto comunque accattivante. Jessica ad esempio sviene ogni sera dopo aver bevuto un calice di vino, ma ogni sera continua a berlo imperterrita, alla faccia della sua fama di brillante poliziotta.
La tela dell’assassino è quindi nel complesso di un thriller investigativo modesto ma tuttavia godibile, probabilmente eccessivamente bistrattato, considerato che in giro c’è ben di peggio.