Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali
Probabilmente Tim Burton avrebbe tanto voluto andarci, con Miss Peregrine, a frequentare la casa dei ragazzi speciali. Sì, perché le atmosfere e il soggetto del romanzo sembrano ideati appositamente per la sua trasposizione cinematografica, e il ragazzo peculiare (così nella versione americana), potrebbe essere stato proprio il regista.
Ecco allora prendere forma una storia fantasy, grottesca e oscura, che poco a poco si fa strada nella nostra realtà e nella routine di un ragazzo. Burton lo fa con il suo stile e con i colori, i cromatismi accesi e il blu, in una prima parte del film evocativa e affascinante.
Miss Peregrine affonda le radici nella moda dello young adult e racconta una storia di vittoria del diverso ma che è anche, fondamentalmente, una storia divertente e ben congeniata, con un finale che ci ricorda il bellissimo John Carter.
La narrazione perde purtroppo qualche filo nella seconda parte, probabilmente nell’adattamento dal libro. Alcune azioni risultano piuttosto slegate dal tessuto narrativo e il cattivo è forse l’elemento più debole del tutto, costantemente macchiettistico.
Sono gli unici elementi a impedire al film di diventare un piccolo cult, ma che non proibiscono di godere di un ottimo intrattenimento.