prigione di vetro film recensione
2001,  Tendere i nervi

Prigione di vetro

Dopo la morte dei genitori a causa di uno sfortunato incidente, Ruby e Rhett vengono affidati ai vicini di casa e migliori amici, che li portano nella loro lussuosa villa in California. Prigione di vetro, che già anticipa fortemente quanto aspetta i due ragazzi, è un film thriller di Daniel Sackheim, noto soprattutto come produttore di numerose serie di successo (Law & Order, X-FilesDr. House).

Prigione di vetro è un film che potremmo definire – utilizzando un’espressione terribile – senza infamia e senza lode. Senza lode perché nello sviluppo della trama tutto è esattamente come ci si aspetta che sia. Senza infamia perché Sackheim costruisce con efficacia alcuni momenti di tensione caratteristici del genere. I due ragazzi cercano di sfuggire ai nuovi tutori, ma sembrano non essere mai in grado di liberarsi dal loro controllo.

Il cast peraltro è di tutto rispetto, con Diane Lane e Stellan Skarsgård a confronto con Leelee Sobieski e Trevor Morgan.

Il finale, infine, è prevedibile ma anomalo. Esagerato ma apprezzabile nel mettere in gioco una certa dose di fatalità.