se7en - seven brad pitt david fincher recensione film
1995,  Almeno una volta nella vita,  Investigare,  Sorprendersi,  Tendere i nervi

Se7en

Dopo Alien³ e l’insoddisfazione del regista stesso in seguito all’uscita del film, a causa di disaccordi produttivi, David Fincher riesce 3 anni dopo ad affermare la sua autorialità in un film che diventerà un grande grandissimo cult del genere thriller: Se7en.

Un’opera seconda che rivede gli stilemi del genere, strutturato su una sceneggiatura a orologeria.

I 7 vizi capitali come movente, i giorni della settimana a scandire il susseguirsi degli omicidi, le atmosfere lugubri e i dialoghi pessimisti. I detective Mills (Brad Pitt) e Somerset (Morgan Freeman) hanno due visioni differenti della vita, entrambe scaturite dal loro mestiere, da un profondo scoraggiamento verso l’umanità e il disgusto verso la violenza che attanaglia il mondo.

Dovranno sfidarsi con una terza visione, più radicale. Quella del fantomatico John Doe (Kevin Spacey superlativo), il cui grande piano porta a uno dei finali più memorabili della storia del cinema.