Solo Dio perdona
Dopo l’uscita di Drive, maggior successo del regista, Nicolas Winding Refn riabbraccia Ryan Gosling e gira Solo Dio perdona, un film viscerale, silenzioso, cruento e decisamente inferiore al sopra citato.
È un film che esce direttamente dal suo inconscio, probabilmente da sensazioni e visioni, visto che lo stesso Refn ha dichiarato in un’intervista che l’idea di partenza è stata un’immagine dei pugni chiusi.
Probabilmente nemmeno lui stesso, da lì in poi, può spiegarci qual è il significato di Solo Dio perdona. Sappiamo che i suoi film non sono (volutamente) di facile visione. Ma senz’altro nella Bangkok di luci al neon e privè ci sono delle simbologie, dei concetti e una trama minimale.
Un uomo commette uno stupro e un assassinio, dunque ne deve pagare le conseguenze. Ma il suo gesto scatena una sequela di vendette e punizioni.
Le mani, come simbolo di potere e di forza sono tra i temi principali, insieme alla visione della maternità come devozione e sudditanza, oltre alla figura di un uomo che si sente un Dio e un po’ lo è, tranne per il fatto che lui non perdona.