Sotto il sole di Amalfi
Dopo il successo di Sotto il sole di Riccione, proporre un sequel oggigiorno è quasi un obbligo, bissare il successo una grande sfida. Sotto il sole di Amalfi segue le vicende di Vincenzo e Camilla durante la loro prima vacanza insieme, abbandonando alcuni personaggi e approfondendo quello di Furio che ha sostanzialmente e senza intenti offensivi, il ruolo dell’amico sfigato dal cuore d’oro.
Accanto a lui Nathalie, amica del Canada di Camilla con alcune insicurezze legate al proprio aspetto, e la storia d’amore tra l’apprensiva Irene, madre di Vincenzo, e Lucio.
Il film cerca di riproporre quell’atmosfera vacanziera di lunga tradizione, d’amori intensi e fugaci, di tira e molla, di partenze a malincuore.
In parte ci riesce, perché Sotto il sole di Amalfi non è affatto un film spiacevole, anzi. Manca certo di brillantezza e di originalità, anche nei confronti del suo predecessore, con qualche novità e qualche tema ripreso e proseguito.
Il rapporto tra i protagonisti si evolve e matura, mentre il film sembra aprire e avvicinarsi a una serialità anziché a una cinematografia, con (chissà) magari un futuro nuovo episodio, Sotto il sole di Milano, con l’asfalto bollente e la metro che corre verso il lavoro.