Oblivion
È il 2077 e l’umanità ha appena vinto una guerra nucleare con gli invasori alieni, che ha però reso inabitabile il nostro pianeta. Jack e Vic sono gli ultimi a vivere sulla Terra, con il compito di sorvegliare i droni e le idro-trivelle, che estraggono l’acqua per il sostentamento dell’umanità. Inizialmente racconto e poi graphic novel presentata al Comic-Con nel 2010, Oblivion è una storia di fantascienza di Joseph Kosinski, regista di Tron: Legacy.
Il film si accoda alla moda dei film distopici (solo lo stesso anno sono usciti Ender’s game, Elysium e Snowpiercer), creando una storia coinvolgente che per buona parte si affida solo a due personaggi e ad alcuni interrogativi, che mantengono viva l’attenzione e la curiosità dello spettatore. La svolta arriva con l’entrata in scena di un’altra donna che dà il via a una serie di rivelazioni.
Oblivion non stupisce dal punto di vista visivo, ma è forte del suo soggetto e di un colpo di scena imprevedibile, reso con efficacia. Interessanti inoltre le suggestioni del finale, che aprono i dibattiti su questioni legate ad anima e identità.
La critica non l’ha troppo amato, ma se uscissero con maggiore costanza film di fantascienza e d’intrattenimento come questo, credo che più di qualcuno ci metterebbe la firma.