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Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza
Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza è il film vincitore a Venezia del Leone d’oro del 2014. Così, come l’italianissimo barone rampante, il piccione svedese (forse noi, forse il regista, forse noi con gli occhi del regista) osserva dall’alto e riflette. E ciò che si vede è il tripudio dell’ineluttabile mediocrità esistenziale e l’indissolubile comunanza patemica delle persone, che in un qualche modo rende non eccezionale, non stra-ordinario, anche il film, in una coincidenza tra significante e significato. La frase di circostanza, l’azione apatica, il surrealismo della quotidianità. Il film, concettuale ed intelligente, trova la sua espressione in 39 piani sequenza, inquadrature immobili, che divengono quadri, dai colori cupi e…
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La Luna
La luna: un astro, una barchetta, un cortometraggio. L’italiano Enrico Casarosa condensa per la Disney Pixar le sue esperienze personali, confezionandole insieme a Il piccolo principe di Saint-Exupéry e a La distanza dalla luna di Calvino, dando vita a una storia che sembra di sfogliarla, come in un libretto per bambini, condita di quegli ingenui sentimenti e piccole emozioni che fanno bene al cuore.
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Noi Siamo Infinito
Le nuove promesse di Hollywood, ormai affermazioni, Emma Watson, Logan Lerman ed Ezra Miller, vestono con eleganza un film diretto dall’autore del romanzo: Stephen Chbosky. Alla calviniana maniera, il Ragazzo da parete (titolo del libro) sa osservare dall’alto, in disparte, e capisce le cose, pensa in modo non convenzionale. E noi con Charlie, un poco Giovane Holden, guardiamo il mondo, usando i suoi occhi. Malinconico, a tratti poetico, adornato di bella musica, Noi siamo infinito sa essere intelligentemente struggente e piacevole. Tra la commedia e il dramma adolescenziale, non dipinge, ma compone, tra la voce di David Bowie e una nota degli Smiths, una storia che sapora di verità.