Innamorarsi
I film romantici che vi faranno innamorare con una risata o una lacrima.
-
Romantici nati
Non lasciatevi ingannare dai primi minuti di Romantici nati, che potrebbero forse dare la falsa idea di un film di serie B, perché così non è. Le vicende di una serie di personaggi particolari vengono unite, come in una ragnatela di celluloide, da un tassista, un locale da ballo e, naturalmente, dall’amore. La storia non ha eccessi, svolte imprevedibili o situazioni sopra le righe, ma è un simpatico avvicendarsi di casi umani innamorati, i quali non possono che ispirare simpatia e lasciarsi seguire nei loro maldestri tentativi di raggiunge i propri scopi che, in realtà, è lo stesso scopo per tutti. Per una serata romanticamente frivola, dolcemente rassicurante, Romantici nati non…
-
Jerry Maguire
Attenzione a Jerry Maguire e alla sua storia, a non giudicarlo frettolosamente. Seppure a sfondo sportivo, il film non parla di sport, ma è una storia d’amore, il più classico dei film di buoni sentimenti. A fare presa e tenerci vicini e stretti alla sorte di Jerry è la volontà di un uomo di rimettersi in piedi e rimettere in piedi la propria vita, iniziando la battaglia innanzitutto con sé stesso. Con buoni dialoghi e attingendo a canovacci di sicura presa popolare, Jerry Maguire trova in Tom Cruise la faccia e la giusta interpretazione del suo protagonista, affiancato da uno scatenato e irresistibile Cuba Gooding Jr., raggiungendo un successo e dei…
-
Professore per amore
Professore per amore, nonostante il pessimo titolo, è un piacevole e spiritoso film che ha come protagonista uno sceneggiatore in difficoltà (Hugh Grant) che, dopo un grande successo ottenuto in passato, non riesce a riconfermarsi e finisce con l’insegnare scrittura per film all’università. Tra le parole, oculate e incisive, plasmate in un ironico dialogo o in qualche riferimento al mestiere dello sceneggiatore (ma anche dello scrittore), questo film tocca e sfiora i temi della crisi creativa, del successo, delle ragioni alla base dello scrivere, senza mai immergersi completamente, ma mantenendo i toni della commedia. Parlando e riparlando di sceneggiatura, ne dimentica però una fondamentale componente: il colpo di scena. Nonostante ciò, il film resta…
-
Provaci ancora Sam
Siete impacciati con le donne? Non sapete come comportarvi in loro presenza? Guardatevi Provaci ancora Sam e consolatevi, rideteci sopra. Herbert Ross dirige questo film tratto da una commedia teatrale di Woody Allen, autore anche della sceneggiatura, confezionando un film divertente e intelligente. A essere prese di mira sono le paranoie dei rapporti amorosi, che convogliano e confluiscono tutte in Sam Felix, il nevrotico personaggio interpretato da Allen. Consigliato in fatto di donne da un immaginario Humphrey Bogart, appena uscito da Casablanca, Felix tenta di imitarlo e apparire affascinante e sofisticato ad ogni appuntamento che gli viene combinato. Insomma, una commedia di risate e dialoghi brillanti, cosa volete di più?
-
Mr Jones
Quando si entra in un reparto medico-cinematografico si potrebbe incontrare qualcuno che volò sul nido del cuculo o altri che han preferito la via della commedia. Mr Jones invece ha scelto la storia d’amore complicata, tra dottoressa e paziente. Quest’ultimo è Richard Gere, calato nella parte di un uomo bipolare, travolgentemente spensierato ed euforico fino al momento in cui scivola nel buio della sua stessa mente. Come uscirete da questo centro di cura? Probabilmente rischiate di impazzire di noia. Non che il film sia fatto male, ma deve proprio intrigarvi la tematica per resistere fino al termine dei 114 minuti di prescrizione filmica.
-
Un colpo da dilettanti
Un colpo da dilettanti è l’esordio cinematografico di Wes Anderson, con i fratelli Wilson. Si notano già alcune caratteristiche che distingueranno la sua impronta registica: i personaggi eccentrici e trasognati, i colori e i costumi, il gusto nella scelta della colonna sonora, la regia che a tratti dimostra già di essere il suo occhio registico. Chi guardiamo, sono come omini di carta che svolazzano un un mondo artificiale e artificioso, figure di un film troppo fumoso negli sviluppi narrativi. È la storia stessa che non trova un aggancio con lo spettatore e sembra manifestare ancora intenti, un perfezionamento che avverrà nel tempo. (Vedasi lo splendido Grand Budapest Hotel). La vicenda…
-
Cocktail
Tra una bottiglia volteggiante, l’ombrellino giamaicano di un cocktail e gli occhi languidi delle ragazze, il giovane barista Tom Cruise vive la sua vita nutrendola di sogni e tentativi. Spumeggiante d’alcol e di musica, il film segue il suo brioso e baldanzoso protagonista, supportato dall’amico e mentore, un solitario e novello Dorian Grey con la risposta sempre in tasca, prodigo di consigli d’amore e di vita. Con il procedere del percorso del barman, la virata filmica è decisa verso la commedia d’amore, leggera e tipica nella struttura, ma comunque ben confezionata e intrigante. Un cocktail fresco e gustoso, non troppo alcolico, in modo da farsi ricordare.
-
Notorious – L’amante perduta
Notorious è una storia d’amore immersa non nello spionaggio, ma nello spiare, dove Hitchcock indaga il tema dello sguardo e dei rapporti, che degenererà molti anni più tardi nel magnifico La finestra sul cortile. Il rapporto tra Alicia Huberman (Ingrid Bergman) e T.R. Devlin (Cary Grant) è infatti delicato e bloccato, mascherato dai voler dire e aspettarsi che l’altro dica. Una piccola paranoia amorosa verissima. Quando il film si sposta tra mura domestiche, inizia a seguire un bel ritmo e la tensione aumenta. Tra tutte, memorabili la scena finale e quella nella cantina, con il tempo che si dilata in favore della tensione. Senza dimenticarsi del caffè, una chicca (o un chicco) di inaspettata epifania,…
-
Gemma Bovery
Il film vorrebbe essere come Gemma Bovery definisce Madame Bovary: “non succede niente, ma è interessante”. L’interesse tuttavia colma gli occhi del protagonista, ma molto meno quelli dello spettatore, offuscati invece dalla noia. L’idea di fondo è intrigante, ma si fatica a seguire i riferimenti letterari all’opera di Flaubert e il film non semina svolte narrative particolarmente inaspettate o emozionanti. Non v’è nulla di contestabile o di eccessivamente criticabile, tuttavia Gemma Bovery non regala nemmeno guizzi, non osa. Particolare invece il finale, intrigante anche nel montaggio e l’alternarsi delle prospettive. Tra i punti di forza anche il capezzolo di Gemma Arterton a metà film.
-
Sei giorni e sette notti
Per sei giorni e sette notti ricorderete questa commedia, poi finirà ineluttabilmente in quell’area oscura del vostro cervello chiamata “dimenticatoio dei film”. Un uomo e una donna soli in un’isola, un po’ di avventura, davvero poco credibile, e un taglio romantico, vanno a unirsi per formare un film che ricorda All’inseguimento della pietra verde, ma che si arresta ben prima di raggiungerla, accontentandosi di essere leggero senza incidere e cercar di distinguersi. I momenti più piacevoli risiedono nei battibecchi, mentre la cosa che mi è piaciuta di più del film è il font in locandina. Film da merenda al pomeriggio, dove la mortadella del vostro sandwich potrebbe però distrarvi.
-
Il libro della vita
Prima de Il libro della vita, non s’è mai visto un film d’animazione parlare della morte con tale leggiadria (ma non leggerezza), sfiorando solo per pochi attimi la malinconia, distraendo subito con una risata. Dall’incontro tra la cultura messicana e l’epica classica, con una scommessa tra Dei, scaturisce una storia d’amore e d’avventura. Seppure intagliati nel legno, come marionette in mani altrui, i protagonisti hanno una morbidezza espressiva verso la quale è impossibile non simpatizzare e si muovono nella ben architettata storia come gli arzigogoli disegnati sul loro volto e sui loro vestiti. Dalla rappresentazione all’intreccio, bene, benissimo, signor Jorge Gutierrez.
-
Moulin Rouge!
Benvenuti al Moulin Rouge! Baz Luhrmann vi accoglie con movimenti di macchina e montaggio frenetici, ubriacanti, creando un’orgiastica frenesia che ci immerge in un mondo caleidoscopico, irreale, saturo. È qui che si svolge la storia d’amore fuori dal tempo, interpretata dai bravissimi Ewan McGregor e Nicole Kidman, di fronte a uno scenario teatrale e delle scenografie arzigogolate, dense. Splendida e originale è la scelta delle canzoni, senza timore di avere realismo cronologico, con interpretazioni e medley brillantemente tessuti nella storia. Il film subisce una flessione quando vira, improvvisamente e in forte contrasto con una prima parte ironica e spigliata, su toni più seri e sulla tragedia teatrale. Moulin Rouge! ce la fa,…