G. I. Joe
2009,  Il caricatore

G. I. Joe – La nascita dei Cobra

Sicuramente prima di mettersi seduti a guardare G. I. Joe bisogna chiedersi cosa si ha voglia di vedere.

Nato probabilmente, soprattutto, come operazione di marketing della Hasbro, che dopo aver portato con successo i propri Transformers al cinema, mira a riqualificare e rilanciare anche i suoi agenti giocattolo G. I. Joe, per un ritorno alla plastica tramite la celluloide.

Lo script del film non brilla particolarmente, la sceneggiatura è soprattutto un accumulo di esperienze passate dei protagonisti, nel tentativo di dare un vissuto e un’identità tonda a questi giocattoli, ma resta comunque fedele al suo intento principale: intrattenere. E lo fa.

Lo stile è quello di un fumetto, spettacolare e impossibile, unito a un tono spesso scanzonato datogli da Stephen Sommers, come già aveva fatto in La mummia. Spicca la scena a Parigi e il duello principale nel film è soprattutto tra la sensualità di Sienna Miller e di Rachel Nichols.

Io avevo voglia di vedere un leggero e ritmato film d’azione, tra fughe, sparatorie e qualche super arma speciale. Sono stato accontentato e mi sono divertito.

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