il mattino dopo film recensione
1986,  Investigare,  Tendere i nervi

Il mattino dopo

Un’attrice in declino si risveglia con un cadavere nel letto, senza ricordare nulla della sera precedente. Il mattino dopo è un film thriller di Sidney Lumet con Jane Fonda, Jeff Bridges e Raúl Juliá.

Nonostante lo story-concept accattivante, il cast e la direzione di un regista importante come Lumet, il film non è tra i meglio riusciti nella sua lunga filmografia.

Di thriller o giallo c’è ben poco all’interno della trama, che invece si concentra soprattutto sulla storia d’amore tra due protagonisti sopra le righe: un’aspirante star del cinema alcolizzata — interpretazione che valse alla Fonda addirittura la candidatura a un’Oscar — e un ex poliziotto che per conquistarla si comporta alla stregua di uno stalker.

La sceneggiatura stessa non brilla. A partire da alcuni dettagli — vedesi i poliziotti che fanno una segnalazione su Turner con lui ancora alle loro spalle — fino a un finale affrettato che ci ricorda e si ricorda che Il mattino dopo è categorizzato come film thriller. La regia di Lumet cerca dei campi lunghi per dare uno stile alla sua storia, ma che invece ne rallentano il ritmo, attenuando ancor più una vicenda già poco accattivante.