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Il Grinta
Il Grinta è lei, la ragazzina che passeggia nell’arco della storia, riunendo personaggi e intenti con la sua forza d’animo e una precoce maturità. Al suo fianco c’è un eroe spezzato, un drugo in speroni che proprio dopo la manifestazione più alta del classico ed eroico sceriffo western, tramonta malinconicamente in fenomeno da baraccone. I fratelli Coen realizzano un remake western crepuscolare e amaro, dove la condizione dell’uomo è fragile, seppure appena toccata e non drammaticamente e drammaturgicamente potente come ad esempio in Gli spietati. Di classe la pittura in celluloide dell’epilogo, immediatamente successiva al finale. Resta invece la sensazione che la figura dell’antagonista potesse essere più grande e incisiva, seppure…
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The hateful eight
Con The hateful eight Tarantino tenta il colpo grosso, sfida sé stesso, realizzando un film sui generis, una sorta di western da camera, un'opera teatrale.
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John Carter
L’importanza del punto di vista. Sì, perché se guardiamo John Carter con l’occhio dell’economista, sottraendo ai finanziamenti Disney gli incassi del film, esso è tra i peggiori film della storia del cinema. Forse, addirittura, il film con maggiori perdite. Magari è proprio per questo un giorno diverrà un cult e ai miei occhi si erge a baluardo contro il pregiudizio (di chi per questi fattori rifiuta o sceglie un film). Perché John Carter è uno dei migliori film fantasy che siano passati da diverso tempo. Montaggio, computer grafica e musiche di Michael Giacchino. Andrew Stanton rilegge, cento anni dopo, il primo romanzo di Edgar Rice Burroughs, e lo riscrive intelligentemente su pellicola, con modifiche sapienti che…
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I magnifici sette
Sono sette e sono senza dubbio magnifici, ma non sono i samurai di Akira Kurosawa, antenati ispiratori, bensì leggendari cowboys, intrappolati nella frontiera tra Messico e Stati Uniti dal senso del dovere e da una morale che ha plasmato ogni loro azione nella vita. Per una misera paga e consci che il tempo degli eroi è ormai giunto al termine, i sette continuano a lottare, elevando così le loro azioni e il loro flebile ruolo di passaggio nell’umanità a leggenda, conferendo al tutto l’aurea del mito. Vicino alle suggestioni de L’uomo che uccise Liberty Valance, I Magnifici Sette riunisce Yul Brynner, Steve McQueen, Eli Wallach, Charles Bronson e James Coburn…
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L’uomo che uccise Liberty Valance
James Stewart e John Wayne, diretti da John Ford, sono fieri e orgogliosi portatori di due sistemi valoriali contrapposti. L’eroico cowboy contro l’uomo di legge, la colt contro i libri. Due visioni in conflitto, spinte a scontrarsi e conciliarsi, sospinte dall’amore per una donna e dalla comune minaccia del bandito Liberty Valance. L’uomo che uccise Liberty Valance è un classico del cinema western dal retrogusto amaro, un bianco e nero crepuscolare, chiaro sentore dei tempi che mutano e di un eroe, epico e integerrimo, che cavalca verso il sole tramontante sapendo che tornerà cambiato.
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Django Unchained
Fantastico. Arte che intrattiene, intrattenimento artistico. Se siete innamorati del cinema, guardare Django Unchained di Quentin Tarantino è come far l’amore con una delle sue più belle figlie. Dialoghi epifanici, gustosi dettagli anacronistici, musica incisiva, sceneggiatura magistrale, interpretazioni alte, citazioni colte. Regia, narrazione, fotografia. Un film di godibile perfezione, come se ne vedono troppo pochi in troppo tempo. L’unico, super-virgolettato difetto, drammaturgicamente parlando, è un doppio finale, che però diventa solo una scusa in più per godersi ancora un po’ di Django.