Weekend con il morto
Due impiegati vengono invitati dal loro capo a passare un weekend nella sua lussuosa villa in riva al mare. L’uomo ha però in serbo un piano ben preciso per accoglierli. Weekend con il morto è una black comedy del 1989, stroncata dalla critica e di poco successo al botteghino. Uscito in home video, il film divenne però popolare fino allo status di cult movie.
Ancora oggi sono in molti a stroncare il film di Ted Kotcheff (regista anche di Rambo), ma non questa recensione.
Weekend con il morto prende vita da un semplice story-concept: due ragazzi scoprono un morto e per convenienza devono far credere che sia ancora vivo. È la premessa ideale per una commedia demenziale, ma non come quelle di oggi, in cui i protagonisti sono dei dementi, bensì quel genere che crea situazioni assurde e per questo spassose. Ne è l’esempio il segmento in cui centinaia di invitati alla festa non si rendono conto che Bernie è morto e continuano a interagire con lui.
Le gag che ne derivano sono prettamente di carattere slapstick (il sottogenere di comicità che utilizza il linguaggio del corpo), anche se il film ci mette ben mezz’ora ad arrivare al suo punto di svolta. Eppure, la lunga introduzione è altrettanto divertente e diversamente divertente ancora oggi, grazie a gag riuscite e piccole trovate che arricchiscono la commedia.
Saremo impopolari, ma Weekend con il morto è una commedia spassosa ancora oggi. E non è forse questo il suo dovere?!