Star Wars – L’ascesa di Skywalker ci ha offesi
Non so davvero cosa fare. Non so davvero come procedere con questo commento e non so davvero come pensarlo.
Precedentemente, sono stato molto leggero con Il risveglio della forza ed Il Ritorno dello Jedi. Nonostante avessero un basso spessore, mostravano almeno una grande dote, ovvero reverenza verso lo Star Wars che fu. Forse poca e forse non sempre, ma almeno la mostravano.
Star Wars – L’ascesa di Skywalker prosegue lungo tale strada, quella del basso spessore, ma va troppo oltre. Marca un solco netto con la leggenda del passato, abbandonando la reverenza a favore della completa noncuranza, offendendo lo spettatore e la saga stessa.
Offende avvolgendo con un contorno da esteta un prodotto assolutamente povero, bello da vedere soltanto nel suo perfetto sfondo. Un prodotto troppo traballante nella sceneggiatura e completamente errato nella struttura temporale. Accade troppo e troppo velocemente, generando caos nello spettatore e rubando campo alla parola e al cambiamento. Tutto questo genera scene sconnesse, gesta al limite della banale coerenza e, soprattutto, personaggi dalla scarsa caratura.
Spendo nuovamente una buona parola per Kylo Ren ed un attore davvero bravo come Adam Driver. Le sue sequenze rappresentano tutto quello che vale la pena salvare. Kylo sa perfettamente come attrarre lo spettatore, apparendo sempre mutevole, complesso nelle sue sfumature e degno della nostra empatia.
Episodio IX offende nel suo costante alludere a scene del passato, con fare banale e scontato. Non basta evocare sequenze note per creare la celebre aura che le pervadeva. Vedere nuovamente Han Solo, ascoltare le stesse parole dette durante Episodio V, accende e commuove un vero fan della saga, ma allo stesso tempo lo turba per come la leggenda esce sfruttata da un prodotto che del modello Star Wars ha davvero poco.
La trama stessa presenta, spesso alla nausea, numerose sfumature tratte da Episodio VI, ma senza trovare la stessa atmosfera e lo stesso pathos. Copiare non rappresenta sempre un delitto, basta farlo bene, totalmente e con saggezza.
Ma Star Wars – L’ascesa di Skywalker offende soprattutto nel solo elemento che, paradossalmente, lo rende attraente: ovvero la presenza del cupo Palpatine. Trovarlo nuovamente sulla scena ha profondamente gasato un fan conservatore come me e mancava fortemente un grande Villain dallo spessore elevato. Ma questa retcon annulla completamente le fondamenta che sorreggono le prime due trilogie. Tutta la trama che ruota attorno ad Anakin Skywalker, alla profezia secondo la quale avrebbe dovuto riportare equilibrio nella Forza, esplode con noncuranza. La conclusione de Il Ritorno dello Jedi, con la redenzione di Darth Vader, la fine del potere Sith e la realizzazione della profezia, perde totalmente del suo valore.
Ecco la somma offesa perpetrata contro spettatore e saga, sul resto potremmo anche passare oltre.
Nonostante tutto, L’Ascesa di Skywalker ha un grosso merito: permette allo spettatore di rivalutare completamente Episodio VII e VIII che, forse, alla luce di questo ultimo capitolo, tanto male non sono.