Fantasticare
I film per fantasticare, immaginare, viaggiare con la mente e con gli occhi verso altri mondi.
- 2017, Almeno una volta nella vita, Ballare, Cantare, Cinefili, Commuoversi, Fantasticare, Innamorarsi
La la land
La la land, la testa tra le nuvole e un tip tap di fronte a una Los Angeles di luci e colori, fuori dal tempo e fiabesca. Un film magnifico e struggente.
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Il libro della giungla
Nel 2016 riapriamo il libro della giungla, grazie a John Favreau e Justin Marks, e ciò che vediamo è una vera e propria gioia per gli occhi, da godere, se possibile, in 3D. Il merito è di una regia immersiva, scenografica e con il gusto del bello, che ci introduce fin dai titoli di testa in una giungla di cgi (completamente computerizzata) ma avvolgente e ragionata, che non va a inficiare o trascurare la storia. L’abilità sta in questo caso nel discostarsi dal classico Disney, proponendo una diversa avventura che allo stesso tempo richiama i cari vecchi protagonisti, ben caratterizzati in funzione del viaggio di formazione di Mowgli. Maestoso è in…
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Miracolo nella 34ª strada
Perché Miracolo nella 34ª strada è un classico di Natale? Lo è perché la figura di Babbo Natale non è quella magica, convenzionale, immediatamente credibile, ma si gioca in maniera elegante sul dubbio della sua esistenza e il tentativo impossibile di dimostrarla. Qui Santa Claus è un ideale, un emblema, un insegnamento sul bisogno dell’uomo di credere in qualcosa, di sognare qualcosa di più bello della vita comune. La storia è una vera e propria favola, che guarda all’importanza della famiglia, senza timore di ostentare il suo buonismo e una grande zuccherosità, spostandosi poi in tribunale, con i toni edulcorati del legal movie e una simpatica ma arguta trovata che…
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Il drago invisibile
Un bambino selvaggio in una foresta, che ricorda Mowgli de Il libro della giungla, e un drago verde che sembra più che altro un pupazzone, il quale ricorda invece Falkor de La storia infinita, sono i protagonisti di questa favola Disney. Si tratta di un film d’evasione, lentissimo all’inizio, nel tentativo di creare una certa atmosfera, magia, che può e vuole piacere ai piccoli, mentre gli adulti avranno filo da torcere a mantenere viva l’attenzione. Il drago invisibile, spogliato dalla computer grafica e dalle varie e troppe somiglianze, è in definitiva una storia d’amicizia ed è questo che fa presa e funziona in questo film.
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La figlia della sciamana
Il film, tratto da una serie di romanzi, attinge a piene mani dalle rappresentazioni fantasy del recente passato, ce ne accorgiamo anche a colpo d’occhio dalle scenografie e dai costumi. La storia è fortemente incentrata sul potere della protagonista, la figlia della sciamana, che è la cosa più intrigante e magnetica del film, in quanto riesce a vedere le cose di cui si vergognano le persone. Sceneggiatura e snodi narrativi non sorprendono, ma sono più che presumibili, inoltre gli autori non sono riusciti a creare un vero e proprio mondo a tutto tondo, limitandosi a una semplice storia lineare. Nonostante ciò, questa produzione danese tiene il sedere degli amanti del fantasy appiccicato alla…
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Animali fantastici e dove trovarli
Fuori dalle mura di Hogwarts, J.K. Rowling, alla sua prima volta con uno stile di scrittura profondamente diverso, quello per azioni del cinema, sceglie di stregarci suscitando in noi quell’inconscio fascino che accompagna l’idea che possa celarsi un mondo fantastico dietro alle ombre del nostro. La mancanza di un riferimento letterario offre una positiva libertà narrativa, tuttavia permangono i temi delineati con Harry Potter. Quello degli opposti innanzitutto, la luce nell’animo e le profonde ombre, due aspetti antagonisti fortemente marcati nel film: la parte oscura ha addirittura le cifre stilistiche dei film horror. A ciò si unisce il dilemma e l’ambiguità su chi sia il vero cattivo e la rappresentazione dei due mondi in uno, quello babbano…
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The last witch hunter
Vin Diesel è the last witch hunter e per questo dà la caccia a un sacco di stregacce cattive, in particolare non trovando la simpatia di una di esse, ovviamente la più cattiva di tutte. Questo è il semplice pretesto da cui si origina un film confusionario, privo di una sceneggiatura decente, dove lo spettatore non è istruito su come funzionano le cose, il mondo magico rappresentato. Ciò che vede sullo schermo semplicemente accade, senza una giustificazione, una regola. Il film punta tutto sul fattore visivo, sul fascino della tematica, sul combattimento, sul lato fantasy, forte anche di un attore che in questo ruolo ha un passato consolidato. Tutto sommato, se non…
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9 (cortometraggio)
9 è la tesi di laurea alla UCLA di Shane Acker, che in 4 anni realizza questo cortometraggio, riuscendo a coronare il suo lavoro non solo con la laurea, ma addirittura con una candidatura agli Oscar. Senza ricorrere alle parole, questo corto crea una mitologia, uno scenario fascinosamente inspiegabile, che vi farà rabbrividire. Di grande impatto emotivo, è efficacie e intrigante nella sua sapiente scrittura, oltre a colpire per il suo essere insolito e originale. A restarne colpiti sono in parecchi, oltre a quelli dell’Academy, tra i quali Tim Burton. È così che Shane decide di dare uno sviluppo al suo concept, riuscendo a realizzare l’omonimo lungometraggio, uscito nel 2009. Per la precisione il nove nove duemilanove.
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9
9 simulacri umani, bambole di pezza animate di vita propria, rovistano tra i resti dell’umanità, dove tra le tante cose da lasciare al loro posto, si può anche trovare qualche piccolo tesoro. Dall’omonimo cortometraggio d’animazione, Shane Acker sviluppa una storia e un vissuto, una spiegazione a uno scenario che riesce a non svelarsi repentinamente, ma a mantenere il suo mito. Per farlo si prende dai film, come La guerra dei mondi, da caratterizzazioni (il folle, il vecchio ambiguo) e diversi temi cari alla fantascienza. Nonostante ciò, tetro e affascinante, quanto misterioso, 9 riesce a mantenere una sua originalità e trova in questo aspetto la sua più grande forza. Non mancano inoltre…
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L’apprendista stregone
L’apprendista stregone è l’eroe imbranato, che evolve e cresce durante la sua avventura, uno stratagemma che da sempre fa presa e coinvolge il pubblico. Il ragazzo comune, trascinato in un’avventura più grande di lui, porta al film anche delle note tipiche dei teen movie, in particolare nella componente amorosa, con l’insicuro amore verso la bellissima bionda Becky. Il film riprende il celebre cartone animato Fantasia e, seppure non inventi nulla di nuovo e non stupisca negli snodi narrativi, diverte con leggerezza, buone battute e ottime scene d’azione (le migliori), dove si riesce anche a trovare il tempismo per delle simpatiche trovate. Divertente!
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Il tuo amico topo
Il tuo amico topo è uno dei pochi spin off Pixar, in questo caso Ratatouille, che regge il confronto con i cortometraggi originali. Si tratta di una divertente lezione di storia dell’uomo e del topo, che ci trascina con la voce di Remy da un’epoca all’altra, mostrandoci le diverse pagine di questo libro scolastico con molteplici visuali, dal videogame di lotta al cinema classico, dai disegni a mano alla computer grafica. Ancora una volta con un breve cortometraggio, il team Pixar dà prova di grande acutezza e originalità, senza mai tralasciare una dose speziata di humour. Geniali peraltro i titoli di coda.
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Ratatouille
Dietro Ratatouille si nasconde un fortissimo what if: e se il topo, acerrimo nemico delle cucine dei ristoranti, fosse in realtà un cuoco eccezionale? Da qui si sviluppa una splendida sceneggiatura, affatto scontata, che non può limitarci a considerare quest’opera della Pixar solo un cartone. Al di là della grafica, eccezionale alla data d’uscita, anche solo osservando il pelo dei topi, restano le ottime caratterizzazioni e la regia, capace di farci seguire Remy dal suo particolare punto di vista, spostandosi poi su quello degli umani, senza notarne il passaggio. La cucina diviene un luogo magico e frenetico, ricco di meraviglie, cuore di un film coinvolgente e divertente.