Frequenza dose
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Sapore di te
Sapore di sale, sapore di mare, sapore di te... troppi gusti in questa pietanza, mi sento un po' nauseato. Per me e Carlo Cracco è no.
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The Canyons
Peni al vento, pseudo eterosessuali, un pornoattore, l'inespressività di Lindsay Lohan e il tentativo di essere thriller. Ecco a voi The Canyons.
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I magnifici sette
Sono sette e sono senza dubbio magnifici, ma non sono i samurai di Akira Kurosawa, antenati ispiratori, bensì leggendari cowboys, intrappolati nella frontiera tra Messico e Stati Uniti dal senso del dovere e da una morale che ha plasmato ogni loro azione nella vita. Per una misera paga e consci che il tempo degli eroi è ormai giunto al termine, i sette continuano a lottare, elevando così le loro azioni e il loro flebile ruolo di passaggio nell’umanità a leggenda, conferendo al tutto l’aurea del mito. Vicino alle suggestioni de L’uomo che uccise Liberty Valance, I Magnifici Sette riunisce Yul Brynner, Steve McQueen, Eli Wallach, Charles Bronson e James Coburn…
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Il Laureato
Un film di passaggio, che regala nuova vitalità a Hollywood, che dà il via a una nuova generazione di attori e registi talentuosi. Il laureato è un romanzo di formazione stampato su pellicola, dove il senso di inadeguatezza, il recondito disagio e la flebile inerzia che talvolta sembra sospingere la vita di tutti, così come quella di Benjamin, sono scrutati dalla regia nuova e magistrale di Mike Nichols e orchestrati dalle favolose musiche di Simon & Garfunkel. L’ansia del futuro, anche quando tutto va bene, muove poi il protagonista dalla stasi verso l’esperienza nuova, la ricerca di risposte e l’intrigo amoroso, culminante nei minuti finali, memorabili.
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Into The Wild – Nelle Terre Selvagge
Into the wild è nell’albo dei film che fanno venir voglia di fare qualcosa di grande, di memorabile. È la storia vera di Christopher McCandless, che dopo la laurea ha deciso di abbandonare famiglia, progetti e convenzioni per avventurarsi in un viaggio verso la libertà e la felicità interiore. L’abilità e i tecnicismi del cineasta, Sean Penn (che ha dovuto pazientare 10 anni per poter girare il film), scorrono con naturalezza, inosservati al cospetto di una storia grande. Alex Supertramp, pseudonimo del protagonista, viaggia sulle note di Eddie Vedder attraverso paesaggi immensi e invita a riflettere. Un film che non va commentato, ma visto e vissuto.
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Fuga di cervelli
Fuga di cervelli è l'esordio alla regia di Paolo Ruffini davanti alla cinepresa, in un film con Frank Matano e il duo PanPers.
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Tutte contro lui
È come partecipare a un pigiama party di donne isteriche. Tutte contro lui, il donnaiolo che unisce tre donne intenzionate a punirlo.
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Django Unchained
Fantastico. Arte che intrattiene, intrattenimento artistico. Se siete innamorati del cinema, guardare Django Unchained di Quentin Tarantino è come far l’amore con una delle sue più belle figlie. Dialoghi epifanici, gustosi dettagli anacronistici, musica incisiva, sceneggiatura magistrale, interpretazioni alte, citazioni colte. Regia, narrazione, fotografia. Un film di godibile perfezione, come se ne vedono troppo pochi in troppo tempo. L’unico, super-virgolettato difetto, drammaturgicamente parlando, è un doppio finale, che però diventa solo una scusa in più per godersi ancora un po’ di Django.
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Grand Budapest Hotel
C’è molto di bello: dalla sceneggiatura al montaggio, dai costumi di Milena Canonero ai dialoghi. Tanto che bisognerebbe chiedersi cosa, in questo film, non lo è. L’abilità nel narrare, unita al surreale umorismo di Wes Anderson, creano un mondo fantasioso, che risponde a un requisito da ammirare spassionatamente: originalità. Lo stile del regista è inconfondibile: i colori, le inquadrature, le simmetrie, i movimenti di macchina. Il fantastico è improbabile, ma verosimile, e si vela di malinconia come ciò che appartiene al reale. Estetico, scenografico, preciso, logorroico, ironico, sarcastico, grottesco. Benvenuti al Grand Budapest Hotel.
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Piranha 3DD
Inspiegabile. Inspiegabile come possa essere stato finanziato, trasmesso, guardato. Per la cronaca, l’hanno fatto gli americani e il 95% di chi l’ha visto vive fuori dagli USA. Ah e c’è pure Mitch di Baywatch, che si è beccato una nomination come peggior attore non protagonista ai Razzie Awards.