hugo cabret - pills of movies - recensione
2011,  Avventurarsi,  Cinefili,  Commuoversi

Hugo Cabret

Hugo Cabret è un bambino che vive nell’orologio della stazione di Parigi. Sporco di fuliggine, nel suo volto spiccano i grandi occhi azzurri. Lo sguardo è sempre in apprensione, sgraffigna oggetti e cibo dai negozi e riesce a riparare gli ingranaggi più piccoli.

Il film di Martin Scorsese è un vero e proprio gioiellino, vibrante di nostalgia.

Fotografia magica, vellutata, musiche coinvolgenti a rimarcare ed enfatizzare la visione, coinvolgendo ed emozionando.

Il mistero che attornia il giovane ragazzo e i pensieri che adombrano le sue azioni sono la parte più palpitante del film. Hugo Cabret perde in parte il fascino della pura narrazione nel corso della storia, tramutandosi in un vero e proprio atto d’amore e omaggio verso il cinema, non solo nella figura di Georges Méliès. Il tutto, chiaramente, si riflette in senso più ampio nell’importanza e nel piacere della famiglia, nonché implicitamente sul valore dell’opera artistica.