2014
I film usciti nel 2014
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Grace di Monaco
Dopo la visione resta un flebile dubbio sull’identità di questo film. Cosa vuole essere? Olivier Dahan sembra voler rispondere al perché Grace Kelly abbia smesso di recitare, focalizzandosi su un solo anno della sua vita. Il frutto di certo non è un biopic, ma più una fotografia iconica, una serigrafia di Andy Warhol, che visivamente si esplica in filtri fotografici molto marcati, soprattutto il giallo, e primissimi piani di Nicole Kidman e del suo sguardo, così insistiti che Sergio Leone si starà ribaltando sul suo divano di pelle di cucciolo di foca. Gli attori, soprattutto Nicole Kidman, Tim Roth e Frank Langella, sono eccezionali. Il film non è brutto, ma annoia. Tranne…
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Una notte in giallo
Fedele alla legge di Murphy per cui "se qualcosa può andar male, andrà male", Una notte in giallo ne fa un assioma e riprende la meccanica di...
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Hercules – La leggenda ha inizio
Come diventare forti? Mangiando spinaci come Braccio di Ferro o vedendo i 31 film esistenti su Hercules, ma evitando Hercules - La leggenda ha inizio.
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Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte I
Il terzo film della saga ideata da Suzanne Collins ha un titolo erroneo, che dovrebbe essere corretto in: Hunger Games - Il canto della noia.
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Maze Runner – Il labirinto
Maze Runner - Il labirinto, primo film tratto dai romanzi di James Dashner, è un ottimo film di fantascienza e d'azione, che sa come divertire.
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Monuments Men
Un film dalle premesse buone e interessanti, dotato di un cast stellare, finisce invece con lo spegnersi lentamente, senza innalzamenti di ritmo o tensione, pervadendoci di noia. George Clooney (regista, produttore, sceneggiatore, attore, tuttofare) non deve aver mai ascoltato Neil Young, citato anche nella lettera del presunto suicidio di Kurt Cobain, che diceva: meglio bruciare che spegnersi lentamente. La mediazione tra la serietà dei valori che si cerca di veicolare e il tono della commedia non funziona. Sembra una allegra scampagnata durante la Seconda Guerra Mondiale, in cui capita che qualcuno ci lasci le penne, ma fa niente. Io sono a favore e promotore della cultura e dell’arte, concorde con i…
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Lucy
Lucy ha un inizio promettente, per poi perdere strada facendo il suo (potenziale) fascino e appeal. L’idea dell’uomo che sfrutta il suo cervello al massimo non è una novità, si veda ad esempio Limitless, anche se qui si prende la via della fantascienza. La discretamente bellina Scarlett Johansson finisce infatti con il diventare una sorta di blob nero onnipotente, onnipresente, onniscente… onni. Infine completa la sua trasformazione in super sayan di… scusate. In chiavetta usb. (Davvero!). E così, riprendendo le sue stesse parole, Lucy è ovunque e può farci fare qualsiasi cosa, anche dire che questo è un bel film. È un bel film.
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Sex Tape – Finiti in Rete
Si svolge sostanzialmente così: una coppia si innamora, culo di Cameron Diaz, fanno dei figli, culo di Cameron Diaz, non hanno più voglia di fare all’amore, culo di Cameron Diaz, trovano una soluzione, culo di Cameron Diaz. Fine di Sex Tape – Finiti in Rete. L’intera trama si basa sulla stupidità dei protagonisti, i quali potevano tranquillamente risolvere tutti i loro problemi da casa, sorseggiando una birra analcolica e sbafandosi un tramezzino con il burro di arachidi. Le battute sessuali non hanno doppi sensi, ma sono doppiamente scadenti. Va un po’ meglio nella seconda parte. Tipico film da: sono solo, non ho una ceppa da fare, il divano mi trattiene e…
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Magic in the moonlight
Magic in the moonlight è un film dalle due anime. Nella tematica, ragione contro fede, magia contro illusionismo, ma anche nel risultato, buono ma forse un pizzico deludente. Forse perché da Woody Allen ci si aspetta sempre tanto. Sceneggiature e dialoghi sono la sua firma e riconosciamo le riflessioni che caratterizzano ogni opera del regista. Il senso della vita tra tutte. L’uso del sarcasmo è straordinario. Il dialogo tra Stanley (Colin Firth) e la zia è la scena migliore del film. La musica classica e il jazz, riempiono di vera magia ogni situazione. A deludere, purtroppo, è proprio il finale, prevedibile e giocato su un meccanismo narrativo simile a quello de…
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Big Hero 6
Oscillando come un’altalena, le catene del film ci sospingono, tra favola spensierata e costretta adultità, verso le risate, sfiorando di passaggio la commozione. L’uomo in più di Big Hero 6 è Baymax, più di un uomo. Separa il film dal genere supereroistico e infila nella sua eccessiva, non umana, umanità e premurosa sollecitudine, le emozioni migliori, che esse appartengano alla tenerezza o all’umorismo. Le immagini della imaginifica San Fransokyo sono splendide. Il finale alza il voto e stupisce.
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Mr. Peabody e Sherman
Mr. Peabody e Sherman non è un film d’animazione solo per bambini. La morale, la questione dell’educazione e il tema del rapporto padre-figlio non sono mai pedanti o didascalici, ma il giusto corredo di una bella favola. L’impossibilità di ciò che vediamo, difficile da credere anche al cinema, ovvero che un cane adotti un bambino, passa in secondo piano e viene facilmente assimilata, in favore di tanta avventura, un ritmo incalzante e dialoghi brillanti. Dalla Rivoluzione Francese all’Antico Egitto, in mezzo alla Guerra di Troia e a far due chiacchiere con Leonardo Da Vinci nel Rinascimento. Si salta nel tempo parodiando epoche e personaggi celebri, tutto in favore di una…
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Lo Hobbit – La Battaglia delle Cinque Armate
Cosa ne penserebbe Tolkien? Lo Hobbit – La battaglia delle cinque armate e questa trilogia sanno di una bevanda diluita, in cui si perde il sapore e la magia. Il romanzo di Tolkien fa sognare e immaginare, e ci riesce in 342 pagine. La mia avversione va a chi, per mera speculazione, di un piccolo capolavoro ha voluto farne 3 film. Lo Hobbit non ci avvolge nel suo mondo e procede in maniera meccanica. Bilbo non è più nemmeno il protagonista. La trilogia de Il Signore degli Anelli lo guarda dall’alto, forte, nei suoi anni, di un’attesa e un impatto maggiore, della sua essenza di grande e magnifica fiaba, dipanata in…