Scadenza

  • un colpo da dilettanti
    1996,  Avventurarsi,  Innamorarsi

    Un colpo da dilettanti

    Un colpo da dilettanti è l’esordio cinematografico di Wes Anderson, con i fratelli Wilson. Si notano già alcune caratteristiche che distingueranno la sua impronta registica: i personaggi eccentrici e trasognati, i colori e i costumi, il gusto nella scelta della colonna sonora, la regia che a tratti dimostra già di essere il suo occhio registico. Chi guardiamo, sono come omini di carta che svolazzano un un mondo artificiale e artificioso, figure di un film troppo fumoso negli sviluppi narrativi. È la storia stessa che non trova un aggancio con lo spettatore e sembra manifestare ancora intenti, un perfezionamento che avverrà nel tempo. (Vedasi lo splendido Grand Budapest Hotel). La vicenda…

  • Le notti folli del dottor Jerryll
    1963,  Ridere

    Le notti folli del dottor Jerryll

    Le notti folli del dottor Jerryll riprende il concept del classico della letteratura di Stevenson, dove tuttavia, anziché un Dr. Jekyll e un Mr. Hyde, sullo schermo ci sembra di scorgere un Pippo e un Fonzie. Rivisto più di 50 anni dopo, il film non sembra proporre gag indimenticabili, nonostante si fondi soprattutto su quelle, ma se amate Jerry Lewis vi farà comunque ridere, soprattutto nello spazio filmico concesso a lui in solitaria, come la scena in cui si lascia pervadere dal ritmo della musica. Proprio alle canzoni viene concesso molto (troppo) spazio, che però poteva essere dedicato a una ripicca o, alternativamente, anche al rapporto del Dott. Jerryll con i genitori, che…

  • fantastic 4
    2015,  Diventare eroi

    Fantastic 4

    Fantastic 4, fantastic film! No, scherzo. I fantastici sono dei fantastici scienziati, ma non certo fantastici supereroi, visto che ci lasciano ad attendere quasi un’ora prima di un briciolo d’azione, ripresa poi solamente nel finale. Regista e sceneggiatori si dimenticano inoltre del villain, che si palesa giusto giusto gli ultimi minuti per una toccata e fuga, arrabbiato non si sa con chi e con cosa. (Non La Cosa, con lui non ci si può arrabbiare, è il più sfigato di tutti). Poco appeal e… poco tutto, perfino poca azione, un minimo dovuto che, oggigiorno, vista la dilagante moda, probabilmente avrebbe perlomeno salvato il film dal flop economico. “Ehi, un momento, siamo…

  • cocktail
    1988,  Innamorarsi

    Cocktail

    Tra una bottiglia volteggiante, l’ombrellino giamaicano di un cocktail e gli occhi languidi delle ragazze, il giovane barista Tom Cruise vive la sua vita nutrendola di sogni e tentativi. Spumeggiante d’alcol e di musica, il film segue il suo brioso e baldanzoso protagonista, supportato dall’amico e mentore, un solitario e novello Dorian Grey con la risposta sempre in tasca, prodigo di consigli d’amore e di vita. Con il procedere del percorso del barman, la virata filmica è decisa verso la commedia d’amore, leggera e tipica nella struttura, ma comunque ben confezionata e intrigante. Un cocktail fresco e gustoso, non troppo alcolico, in modo da farsi ricordare.

  • gli uccelli
    1963,  Spaventarsi,  Tendere i nervi

    Gli uccelli

    Con Gli uccelli, Hitchock realizza un film artigianale, di maestria registica, ricco di tecnicismi, effetti speciali, stratagemmi ed espedienti, dagli uccelli veri a quelli finti, dagli spaventi veri a quelli veri. Subendo al giorno d’oggi un’overdose di effetti computerizzati e di raccapricci, Gli uccelli non suscita in noi lo stesso terrore di cui poteva farsi artefice nel 1963. Resta comunque un film in grado di dare una beccata dolorosa e indimenticabile alla storia del cinema, per tecnica e originalità. È un antenato dei film catastrofici, così di moda recentemente, proprio di alcuni futuri temi ricorrenti, come il matto predicatore e la radio che annuncia al protagonista una crisi capillare, fino al finale…

  • qualcuno volò sul nido del cuculo
    1975,  Commuoversi,  Riflettere

    Qualcuno volò sul nido del cuculo

    Qualcuno volò sul nido del cuculo e lì creò un gran film, interpretato eccezionalmente da Jack Nicholson, Louise Fletcher e non solo. Di cosa si parla? Della rigidità di schemi e regole, talvolta ostinatamente ciechi, al cospetto del gusto inebriante della libertà. Di pazzia e di normalità, due concetti abusati e non facili da definire. Ma si parla per immagini d’amicizia, d’amore, del controllo. Si perpetra una denuncia delle condizioni dei manicomi, luogo dove si svolge quasi interamente il film. Da qui si servono a voi i rimandi politici, sociali e… insomma, guardatevelo e basta. Ridete, piangete, emozionatevi, interpretatelo. La scrittura e le caratterizzazioni sono pregevoli. Il finale… ahh, il finale.

  • notorious
    1946,  Innamorarsi,  Investigare

    Notorious – L’amante perduta

    Notorious è una storia d’amore immersa non nello spionaggio, ma nello spiare, dove Hitchcock indaga il tema dello sguardo e dei rapporti, che degenererà molti anni più tardi nel magnifico La finestra sul cortile. Il rapporto tra Alicia Huberman (Ingrid Bergman) e T.R. Devlin (Cary Grant) è infatti delicato e bloccato, mascherato dai voler dire e aspettarsi che l’altro dica. Una piccola paranoia amorosa verissima. Quando il film si sposta tra mura domestiche, inizia a seguire un bel ritmo e la tensione aumenta. Tra tutte, memorabili la scena finale e quella nella cantina, con il tempo che si dilata in favore della tensione. Senza dimenticarsi del caffè, una chicca (o un chicco) di inaspettata epifania,…

  • frankenstein junior
    1974,  Ridere

    Frankenstein Junior

    Frankenstein Junior è probabilmente il più grande successo di Mel Brooks, anche grazie alla sceneggiatura di Gene Wilder, revisionata in seguito insieme al regista. Ma cosa ha reso questo film un classico? Un soggetto horror, più e più volte maneggiato, viene rivisto in chiave ironica e satirica nei confronti della scienza. I giochi di parole abbondano e le battute colpiscono nel segno il pubblico, che le ricorda e ripete. Il tema, sottotraccia e sottopelle, è quello dell’immortalità, ma il tutto diviene una interpretazione goliardica delle pulsioni sessuali, tanto che questo aspetto (attenzione allo spoiler) permea perfino il finale stesso. Questo infatti sembra dirci in poche parole: la vita, la morte, che…

  • ocean's eleven
    2001,  Avventurarsi,  Sorprendersi

    Ocean’s eleven

    Ocean’s eleven di Steven Soderbergh è un orchestrato meccanismo in cui tutto funziona alla perfezione, dove non occorrono tecnologie super incredibili affinché i protagonisti effettuino il colpo al casinò, ma un machiavellico piano di coincidenze e tempismi, supportato da una buonissima sceneggiatura che costruisce il film sulla semplice ed efficace tripartizione: “formazione della banda + piano + rapina”. La regia è accurata ma liscia, mai esibizionista, facendo procedere la storia a ritmo elevato e alternando senza intoppi il numero cospicuo di attori, presentati e gestiti più che bene. C’è tempo anche per i dialoghi, brillanti. Gli ostacoli, infine, piccoli grandi imprevisti, tra tensione e umorismo, danno il pepe necessario alla vicenda.

  • il tuo amico topo
    2007,  Fantasticare,  Ridere

    Il tuo amico topo

    Il tuo amico topo è uno dei pochi spin off Pixar, in questo caso Ratatouille, che regge il confronto con i cortometraggi originali. Si tratta di una divertente lezione di storia dell’uomo e del topo, che ci trascina con la voce di Remy da un’epoca all’altra, mostrandoci le diverse pagine di questo libro scolastico con molteplici visuali, dal videogame di lotta al cinema classico, dai disegni a mano alla computer grafica. Ancora una volta con un breve cortometraggio, il team Pixar dà prova di grande acutezza e originalità, senza mai tralasciare una dose speziata di humour. Geniali peraltro i titoli di coda.

  • samba
    2014,  Ridere,  Riflettere

    Samba

    Samba non graffia con l’umorismo di Quasi amici, entrambi opera di Eric Toledano e Olivier Nakache, e non si abbandona alle emozioni, sfiorate unicamente nel rapporto tra il protagonista e Alice. La samba si inizia a ballare quando entra in scena il coprotagonista, Wilson, dando più ritmo e verve alla pellicola, fino a quel momento piuttosto annoiante. Toledano e Nakache sembrano frenarsi e gli ostacoli sociali del personaggio interpretato da Omar Sy non divengono mai satira o spunto di riflessione, ma solo ostacoli di una avventura, che guarda ancora ai temi del diverso, dell’emarginato, dell’accettazione, ma non con la stessa brillantezza precedente. Il finale, buono nell’idea, non suscita il clamore mirato, non venendo…

  • jerryssimo
    1969,  Ridere

    Jerryssimo

    Jerryssimo è Jerry Lewis all’apice del suo successo, tanto che ormai all’estero, per l’appunto come in Italia, basta il suo solo nome per portare la gente nei cinema, anche nel titolo del film. In questo suo film non c’è solo la sua comicità, a ruota libera, ma essa è inserita all’interno di un vero e proprio intrigo narrativo, che segnala la volontà di restituire al pubblico una sceneggiatura che non miri al solo esibizionismo del suo attore di punta. Si può inoltre ritrovare una critica, se in quest’ottica volete analizzate il film, della famiglia americana. Jerryssimo, tuttavia, non è uno dei film più amati dal pubblico, seppure sia un sicuro…