Avventurarsi
Film d'avventura, per vivere straordinarie peripezie davanti allo schermo.
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Sesso e fuga con l’ostaggio
Sesso e fuga con l’ostaggio, per tutta la durata del film. Così è questa commedia, assolutamente atipica, che ci mostra un inseguimento in auto per tutti i suoi minuti. Non c’è una trama articolata, tantomeno personaggi con uno spessore psicologico, ma importa poco, perché, e qui sta la sua salvezza, il film non si prende troppo sul serio, anzi resta palesemente improbabile e sopra le righe, e per questo diverte. Di contorno invece c’è una forte e palese presa in giro dei media e della spettacolarizzazione del dramma, fino a un finale simpatico e ben congegnato.
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Insurgent
Insurgent è l’ennesimo capitolo cinematografico di una moda che piace, ma intorpidisce le papille gustative allo spettatore medio. Un’accozzaglia di situazioni poco credibili, messe insieme da una scrittura filmica disarmante, disorientante e inconcepibile per chi prova a seguirne le dinamiche e le azioni dei personaggi. Non c’è nulla di plausibile, né nelle azioni dei protagonisti, né nelle loro caratterizzazioni, altalenanti, contraddittorie. Fanno a botte per due ore e poi uno rivela che in realtà sono amici. Tris viene torturata e quando viene liberata decide però di ri-sottoporsi alla tortura. C’è un buono che fa il cattivo, ma poi cambia idea e torna buono, un fratello buono che decide di fare il…
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Automata
Le leggi di Asimov, il solito futuro distopico, robot sul filo tra la coscienza e l’obbedienza all’uomo ed ecco Automata, dove la cosa più sconvolgente è vedere Antonio Banderas pelato. Il giovane regista Gabe Ibáñez crea un film fantascientifico dal contenuto esistenzialista e creazionista, dove questo aspetto, palesemente espresso, è il centro e la periferia di tutto il film. Guardare Automata è come vedere con gli occhi una lezione di religione, assolutamente privo di avventura e mistero, ma tremendamente noioso.
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Maze Runner – La fuga
Se in Maze Runner – Il labirinto si era riusciti a costruire un’aurea di mistero, un’interesse verso la scoperta, abbinato efficacemente ad una narrazione veloce e dinamica, in Maze Runner – La fuga si avverte la mancanza di questi dati, della prova e del fascino che suscitava il labirinto, mentre la corsa del film e dei personaggi, una vera e propria fuga da tutto e tutti, manca di un obiettivo finale forte, definito. Seguiamo Thomas e compagni per inerzia, in quanto non v’è empatia con i fuggitivi, manca un coinvolgimento forte, probabilmente derivante da una caratterizzazione debole e rimandata al precedente film e da dialoghi fiacchi e riempitivi, impedendo dunque, anche ai…
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Le avventure di Mickey Matson – Il codice dei pirati
Ci sediamo sul divano per seguire le avventure di Mickey Matson, ma… tutti già si conoscono, si salutano come amici di vecchia data e si abbracciano. E allora mi rendo conto che si tratta di un sequel, il cui primo film però non è mai uscito in Italia. Sorvolando su 20 minuti di film in cui non si capisce una ceppa per questo motivo, passiamo al cattivo cattivissimo di turno, che però fa meno paura del cane del mio vicino. Il problema più grosso è che ha un piano terribile, sabotare tutti i dispositivi elettronici, ma non si capisce perché. Almeno fino al finale quando spiega a tutti (grazie) che…
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Zootropolis
Sfolgorante e irresistibile, con Zootropolis i Walt Disney Animation Studios riescono superarsi e a far ancora meglio di Frozen e Big Hero 6. Zootropolis è un film pieno. Pieno di dettagli, di movimenti, di animali. Proprio qui sta una delle sue più grandi qualità, ovvero la capacità di creare un vero e proprio mondo, in cui immergersi, muoversi, da cui potrebbero generarsi altre mille e una storie. Una di queste, quella che seguiamo, è un vero e proprio poliziesco, che riesce a creare un genuino interesse e mistero, non certo comune ai film d’animazione, ma trovando spesso il tempismo per la battuta e la risata, aspetto affidato soprattutto allo scoppiettante duo Judy-Nick, senza dimenticare il…
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Piccoli brividi
Guardatevi le spalle, perché mostri che popolavano le pagine verdastre dei romanzetti che alcuni di noi leggevano da ragazzi, sono tornati tutti insieme, in una storia nuova, trascinata dal mitico Jack Black. Non ci sono piccoli brividi, almeno per il pubblico adulto (se non qualche tentativo tramite l’accoppiata assodata: comparsa a sorpresa + musica alta), ma una vera e propria avventura. È un film per ragazzi, che intrattiene con leggerezza e in modo coinvolgente, ben costruito nella sua semplicità, finale compreso. A ciò viene aggiunto sicuramente un buon ritmo, momenti comici riusciti e un po’ di salsa romance. Ogni tanto ci vogliono anche film così.
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Big game – Caccia al presidente
Big game – Caccia al presidente prende spunto dal terrorismo, come molti, moltissimi, film contemporanei, ma da lì prende un sentiero non ancora battuto. Tra i motivi c’è probabilmente la commistione Usa-Finlandia, che non si riflette solo nei luoghi dove sono state effettuate le riprese. Sono due mondi completamente opposti quelli che si incontrano in questo film, che riesce a creare una storia che non è spionaggio o azione, ma avventura. Un’avventura che ha in sé l’improbabilità della commedia e il suo successo nel riuscire a non essere mai stupido, regalando anche sequenze rocambolesche e spettacolari. È un grande gioco: leggero, godibile.
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Gremlins
Il vostro Natale è piuttosto movimentato? Succedono cose strane? Attenti che non ci sia lo zampino dei Gremlins! La nostra recensione di questo classico.
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Alice in Wonderland
Alice in Wonderland, è la seconda volta che ci ritorna, anche se non se lo ricorda. E questa volta lo fa da adolescente e alla mano di Tim Burton. Una mano, la sua, che tratteggia un mondo, quello delle meraviglie, visionario e onirico, come ci si può aspettare affidando a lui la matita registica. La favola trattiene in sé i capisaldi della sua struttura, e della narrazione che ricordiamo soprattutto nel classico Disney, ma viene arricchita, inspessita, rivitalizzata, rendendola così, in qualche modo, un’altra favola. Memorabile è la Regina Rossa, calzante a pennello l’interpretazione di Johnny Depp come Cappellaio Matto, così come ha un fascino che crea quasi disagio, l’altra regina,…
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Star Wars – Il risveglio della forza
Azzardarsi alla ricerca dell’originalità e rischiare di inimicarsi i fan di Star Wars, nonché un possibile pubblico futuro, oppure muoversi con cautela e provare ad accontentare tutti? J.J. Abrams sceglie la seconda via e Star Wars – Il risveglio della forza riprende (anche visivamente) molti dei tòpoi cari alla saga: il rapporto paterno e gli intrighi familiari, una iperbolica Morte Nera e l’azione per disattivarne gli scudi, un bar che tenta di ridare l’atmosfera della prima trilogia e uno sviluppo narrativo simile a Star Wars – Una nuova speranza. L’acquisto Disney non va a snaturare la saga, né il prodotto finale, a meno che non vi manchino le braccia amputate, mentre la…
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Source Code
È il solito leitmotiv, quello della giornata ripetuta più volte, qui 8 minuti, ma attualizzato, “fantascientificizzato” verosimilmente e condito da un po’ di salsa romance e alcune storyline di contorno, legate al protagonista, di impatto. L’inizio lascia spaesati, noi come Jake Gyllenhaal, il finale invece esplode nell’inaspettata sorpresa e in un epifanico incastro che innalza il tutto. Uno dei miei preferiti, di questi ultimi anni, di questo genere.