Sorprendersi
I film da vedere per stupirsi, con un finale a sorpresa e colpi di scena
-
Molly’s game
Aaron Sorkin, sceneggiatore di successo fin da Codice d’onore, realizza il primo film da regista, adattando per il cinema la storia vera di Molly Bloom, la principessa del poker. Molly’s game è una storia vera, di quelle parecchio oltre l’ordinario, ed è un buon film, molto buono, ma che lascia l’amaro in bocca di chi aveva le carte in mano vincenti ma si è tirato fuori dalla partita. Diviso in tre archi temporali differenti, Molly’s game parte con il botto, spumeggiante e ritmato, tanto nelle sequenze quanto nella calzante voice over. È la parte centrale del film a subire un rallentamento, più che di ritmo, il che non è di…
-
Baby driver – Il genio della fuga
La musica scorre costantemente nelle sue orecchie e gli occhiali da sole sono sempre a portata di mano. Baby è silenzioso, imperscrutabile e giovanissimo. Ma dopo una rapina è lui l’asso del volante, l’assolo di chitarra vibrante, virtuoso, veloce. Baby driver di Edgar Wright è una delle sorprese tra i film del 2017, consueto nel soggetto ma originale nel modo di svilupparlo. Il sonoro è orchestrato a orologeria e la musica ricopre letteralmente tutto il film, da una canzona all’altra, in una playlist che non si adegua alla regia, ma che la influenza e determina addirittura le scelte dei personaggi. Baby non può sgommare senza la canzone giusta. La scena d’inseguimento iniziale…
-
Synapse – Pericolo in rete
Synapse è un eccezionale strumento in grado di trasmettere istantaneamente messaggi di testo, video e foto ovunque nel mondo. Visto 20 anni dopo, Synapse – Pericolo in rete è in poche parole Whatsapp. Inevitabile fare di tutto per portare a termine un progetto del genere. Una serie di codici scorrono sullo schermo, “wow ma chi ti ha dato questa sequenza?”, le dita battono sulla tastiera, “show hidden files”, pum!, compaiono documenti super segreti. Bisogna fare qualcosaaaa! Scusate, ma il film è questo, perché questo è il suo più grande difetto: la sceneggiatura. Nulla viene spiegato, poco è comprensibile, ma sempre troppo facile. A volte anche i cambi di sequenza disorientano più…
-
La battaglia di Hacksaw Ridge
Con La battaglia di Hacksaw Ridge, Mel Gibson racconta la storia vera di Desmond Doss, primo obiettore di coscienza dell’esercito americano, che non si rifiuta di dare il proprio contributo in guerra, ma decide di farlo, anziché con le armi, cercando di salvare vite. “Ti prego, mio signore, aiutami a salvarne ancora uno” grida Desmond nel momento più palpitante e concitato del film, allo stremo delle forze. Il messaggio pacifista è chiaro, ma c’è anche la fede nelle proprie idee e la lotta senza pari per i propri ideali. La guerra è un’esplosione di suoni, brandelli di carne, concitazione e panico resi alla perfezione da una grande regia e dalle…
-
I Tonya
Un salto triplo a suon di rock, un colpo in faccia allo spettatore, una giravolta di emozioni. I Tonya è il biopic di Tonya Harding, storia vera della prima pattinatrice americana a eseguire il triplo axel e personaggio mediatico controverso e chiacchierato. Il film è raccontato dai protagonisti stessi che, come in un mockumentary, si rivolgono allo spettatore. Gillespie gioca così con i punti di vista e il dubbio sulla verità di ciò che raccontano. La storia è grottesca, assurda tanto da far ridere, ma allo stesso tempo stranire, stupire e commuoversi. Tonya è l’anti eroe per eccellenza, sregolata e orgogliosa di affermare la sua diversità dalle altre pattinatrici, dalla falsità delle…
-
Revenge – Vendetta
Revenge – Vendetta è un film di Tony Scott, con Kevin Costner nei panni di un militare che rincontra un vecchio amico, ma soprattutto incontra per la prima volta la splendida moglie di lui. Il film è fortemente bipartito, con una prima parte intensamente sentimentale, vicina al melò, e una seconda più afferente al titolo e al genere thriller. Il soggetto del film ammicca soprattutto al pubblico femminile per via dei due protagonisti e la storia d’amore: lui, bello e affascinante, che va contro la propria amicizia per amore e lei, fragile e intrappolata in una condizione sociale, con di fronte una scelta coraggiosa. La revenge del titolo non è…
-
Il colore dei soldi
Eddy “Lo svelto” ha un erede? Sì, Martin Scorsese gira Il colore dei soldi, omaggio al film Lo spaccone, in cui Paul Newman torna a interpretare lo storico giocatore di biliardo, questa volta però nelle vesti del mentore di un nuovo spaccone, il talentuosissimo Vincent Lauria, interpretato da Tom Cruise. Si tratta di un ibrido tra il remake e il sequel, in cui vengono ripercorsi i temi del precedente film. Il protagonista sembra Tom Cruise, ma in realtà è Paul Newman, che supera una senilità auto-imposta e torna a essere il giovane talento del biliardo. I due compiono una evoluzione speculare nel film e la morale, infine, sembra quasi essere:…
-
The time machine
Tratto dall’omonimo romanzo di H.G. Wells e girato dal pronipote Simon Welles, The time machine è il remake di un film del 1960, e racconta la storia di un brillante insegnante di ingegneria che, per la più grande delle cause, inventa la macchina del tempo. L’avventura che ne consegue ha nel loop temporale e nei paradossi il focus della prima parte, quella emotivamente più coinvolgente e affascinante. Poi la narrazione si diluisce e la lancetta del tempo scivola in avanti sempre più, provando a delineare e rappresentare l’umanità del futuro. Le vicende di Alexander intrattengono fino al finale ed è impossibile non fare il tifo per lui, improvvisato eroe generoso e di buon…
-
Il rapporto Pelican
Una brillante studentessa di legge redige il rapporto Pelican, documento in cui illustra le sue deduzioni a proposito della morte di due giudici, a cui è correlato addirittura il presidente degli Stati Uniti. Tratto dal romanzo di John Grisham, il film racconta la storia di una donna intrappolata dalla sua intelligenza, che si ritrova invischiata in complotti, giochi di potere e omicidi. Il film posiziona il suo colpo di scena maggiormente d’effetto nella prima parte, per poi concludere la sua rete narrativa con una scena d’azione pura. L’intreccio narrativo è articolato, talvolta arduo da seguire così come l’elencarsi dei numerosi nomi, ma ottiene l’effetto tensivo e intrattiene, complice anche il…
-
Suburbicon
L’idilliaca America delle case a schiera e la famiglia perfetta durante il boom economico, in un quartiere ordinato e sereno. Un ameno quadretto, rovesciato e sporcato da Suburbicon, film di George Clooney scritto dai fratelli Coen. Il film è un puzzle in cui, un pezzo dopo l’altro, gli eventi si susseguono a cascata, ribaltando le apparenze e susseguendo una sorpresa dopo l’altra. Il tutto pervaso (ovviamente) da un venato umorismo nero, quasi da black comedy, in cui si riconosce il tratto distintivo dei Coen. Non solo intrattenimento, ma anche più di qualche messaggio sotteso, giocato sul tema dello sguardo. Guardiamo soventemente gli altri e non quello che succede in casa nostra, giudicando e…
-
Il filo nascosto
Il filo nascosto è l’ultima opera di Paul Thomas Anderson e l’ultima interpretazione della carriera di Daniel Day-Lewis. La storia è quella di Reynolds Woodcock, sarto perfezionista e talentuoso, ma anche uomo anaffettivo, incapace di amare e di tessere relazioni amorose. Un ritratto umano e una storia d’amore sono le stoffe che vestono la trama, ma il filo nascosto del film è troppo nascosto e non buca mai il tessuto. Almeno fino al finale, quell’ultimo ricamo senz’altro spiazzante, netto e preciso, che impone allo spettatore di chiedersi una spiegazione del film. A rendersi difetto è per lunghi tratti la mancanza di conflitto e di una narrazione vera e propria, in favore…
-
Whiplash
Whiplash è un gran film e non lo è per la bellissima fotografia, per lo strepitoso montaggio ritmico, frammentato e trascinato dai compi della batteria e nemmeno per la magnifica recitazione di JK Simmons. Whiplash è un gran film perché è un duello tra maestro e allievo, armati di bacchette e parole taglienti, con colpi di scena e ambigui intenti. Lo è perché, in una storie di ossessione maniacale e psicologie al limite del disturbato, riesce a rappresentare una fine riflessione e a farlo con un proprio stile. I grandissimi della musica sarebbero diventati tali se non si fossero spinti fino al limite, oltre le aspettative, se non fossero sprofondati…