Rollerball
In Unione Sovietica c’è uno sport avvincente e violento, che esalta le masse e arricchisce gli imprenditori: il Rollerball.
John McTiernan dirige il remake dell’omonimo film del 1975 e sceglie come protagonista un sosia di Keanu Reeves. Il risultato è un sonoro flop commerciale (25 milioni di dollari al box office contro 70 per produrlo) e un accanimento da parte della critica.
Ora, a distanza di quasi vent’anni, quando si sono calmati i bollenti spiriti, possiamo dirvi che Rollerball non è la schifezza di cui s’è detto. Come film d’azione la pellicola funziona e intrattiene, d’altronde il regista ne sa qualcosa di questo genere, con il nostro eroe intrappolato nella classica situazione senza via d’uscita. C’è velocità, violenza e ritmo. Gli aspetti politici passano invece in secondo piano, seppure rilevanti.
Non siamo certo di fronte a uno dei migliori lavori del regista (Predator – Die hard), ma il film diverte a sufficienza e questo ci basta.