2001
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The others
The others è un film dell'orrore elegante, di luci soffuse e bisbigli, di personaggi ambigui e di indizi che si svelano come in un perfetto giallo.
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La mummia – Il ritorno
Pregi e difetti de La mummia - Il ritorno, secondo film della fortunata saga. Rick ed Evelyn si trovano ancora nei pasticci, ma con un pensiero in più...
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Rat race
Rat race è una pazza e scatenata corsa all'oro, dove tutto è concesso. E per voi cinefili, è il caso di mettervi ai nastri di partenza?
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Synapse – Pericolo in rete
Synapse è un eccezionale strumento in grado di trasmettere istantaneamente messaggi di testo, video e foto ovunque nel mondo. Visto 20 anni dopo, Synapse – Pericolo in rete è in poche parole Whatsapp. Inevitabile fare di tutto per portare a termine un progetto del genere. Una serie di codici scorrono sullo schermo, “wow ma chi ti ha dato questa sequenza?”, le dita battono sulla tastiera, “show hidden files”, pum!, compaiono documenti super segreti. Bisogna fare qualcosaaaa! Scusate, ma il film è questo, perché questo è il suo più grande difetto: la sceneggiatura. Nulla viene spiegato, poco è comprensibile, ma sempre troppo facile. A volte anche i cambi di sequenza disorientano più…
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The mexican – Amore senza la sicura
Una pistola maledetta da recuperare, due storie parallele tra Las Vegas e il Messico e un turbinio di personaggi scapestrati. The Mexican – Amore senza la sicura di Gore Verbinski, coniuga l’avventura a un’umorismo fine, ironico, che ha il suo maggior pregio nella costruzione di personaggi istrionici e divertenti, protagonisti di vicissitudini che rivisitano in maniera goliardica il mito del West, le tradizionali storie d’amore, ma anche i rapimenti nei film d’azione. Al tempo stesso l’avventura non ne risente, così come l’appeal e la credibilità del mondo in cui veniamo trascinati. Uno stile che non ha coinvolto il pubblico all’uscita del film, decretandolo (purtroppo) un flop, ma che ha posto…
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Il destino di un cavaliere
Uno scudiero sogna di cambiare le sue stelle e diventare un cavaliere. Tuttavia, date le sue origini contadine, ciò non è possibile e così decide di fingersi nobile e provare a vincere il torneo della giostra, per avere la sua rivalsa sulla vita e le sue origini. Avventura, duelli, amore, orgoglio paterno, amicizia, grandi parole e subdole provocazioni, cavalieri e re, damigelle e buzzurri, tutto in un unico film, sempre costantemente sul filo dell’ironia e della leggerezza, senza prendere tutto troppo sul serio. Troppo? Sì, qualcosa la sceneggiatura lascia inevitabilmente sul terreno… ma solo perché Il destino di un cavaliere vuole soprattutto divertire, riuscendoci benissimo. I dettagli lo arricchiscono. Quelli…
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American psycho
Patrick Bateman è un american psycho che rimanda, ma non ricorda, al Norman Bates di Psycho, il quale seppure ami intrattenersi con la musica Whitney Houston o Phil Collins è il 21st century schizoid man di King Crimson. A interpretarlo è il bravissimo Christian Bale. Tratto dal romanzo di Bret Easton Ellis il film è di quelli atipici, da giudicare senza fretta ed eccessi. Alcune scene creano tensione, annunciandoci le intenzioni del protagonista, e il film riesce a essere senza dubbio disturbante. Traspare chiaramente il tema del doppio: la maschera di bellezza, i tanti vice presidenti così simili, le due donne, la doppia vita. La doppia percezione, realtà e immaginazione. La trama…
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Il favoloso mondo di Amélie
Il favoloso mondo di Amélie è stravagante e variopinto, tanto da rendere questo film e questa storia unici. Spiccano la capacità di cogliere, di osservare la vita e i dettagli di essa, così amabilmente trascurabili. Spicca e si distingue uno stile del racconto filmico. La giovane Amélie vorrebbe salvare tutti, sentirsi bene donando felicità, e così attorno a lei si dipana un corteo di personaggi strampalati e caratterizzati nella caricatura delle loro piccole grandi manie o difetti. Allo stesso modo, la storia d’amore di Amélie è il frutto dell’incontro di due sensibilità insolite ma non per questo condannate alla solitudine. Il confezionamento della scrittura, sfuma ed esalta tutto questo: la musica che ci…
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Ocean’s eleven
Ocean’s eleven di Steven Soderbergh è un orchestrato meccanismo in cui tutto funziona alla perfezione, dove non occorrono tecnologie super incredibili affinché i protagonisti effettuino il colpo al casinò, ma un machiavellico piano di coincidenze e tempismi, supportato da una buonissima sceneggiatura che costruisce il film sulla semplice ed efficace tripartizione: “formazione della banda + piano + rapina”. La regia è accurata ma liscia, mai esibizionista, facendo procedere la storia a ritmo elevato e alternando senza intoppi il numero cospicuo di attori, presentati e gestiti più che bene. C’è tempo anche per i dialoghi, brillanti. Gli ostacoli, infine, piccoli grandi imprevisti, tra tensione e umorismo, danno il pepe necessario alla vicenda.
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Moulin Rouge!
Benvenuti al Moulin Rouge! Baz Luhrmann vi accoglie con movimenti di macchina e montaggio frenetici, ubriacanti, creando un’orgiastica frenesia che ci immerge in un mondo caleidoscopico, irreale, saturo. È qui che si svolge la storia d’amore fuori dal tempo, interpretata dai bravissimi Ewan McGregor e Nicole Kidman, di fronte a uno scenario teatrale e delle scenografie arzigogolate, dense. Splendida e originale è la scelta delle canzoni, senza timore di avere realismo cronologico, con interpretazioni e medley brillantemente tessuti nella storia. Il film subisce una flessione quando vira, improvvisamente e in forte contrasto con una prima parte ironica e spigliata, su toni più seri e sulla tragedia teatrale. Moulin Rouge! ce la fa,…
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Zoolander
Almeno Scemo & più scemo, a differenza di Zoolander, hanno avuto l’onestà intellettuale di ammetterlo a priori. Il film ha un buon inizio e ha nella sfilata-duello tra Ben Stiller e Owen Wilson la sua scena migliore, spassosissima. Zoolander fa bene quando è parodia, sia del mondo della moda, ma anche, sotto il trucco, dei film di spionaggio, di cui ribalta ogni logica. Derek infatti deve fermare sé stesso dal commettere l’omicidio. Meno bene invece quando la battuta o scena è stupidità fine a sé stessa e non parodiante. Ora scusate devo andare a provare la mia nuova espressione bella bella allo specchio.
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La maledizione dello scorpione di giada
Non è un film investigativo, si sa già chi è il colpevole e non c’è un vero e proprio intrigo, ma un grosso malinteso, che scaturisce da un originale e buffo incidente scatenante. La maledizione dello scorpione di giada è una commedia, fondata soprattutto sul battibeccare dei due protagonisti, Woody Allen e Helen Hunt, con dialoghi e umorismo alla Woody. Il tutto procede a suon di parole e battute, al ritmo incisivo ed efficace di un’ottima musica, fino al gran finale, che ti mette una pulce nell’orecchio e allora… COSTANTINOPOLI! Ora farai ciò che ti dico: eseguirai una cospicua donazione a Pills Of Movies e lo consiglierai a tutti i tuoi…