2014

I film usciti nel 2014

  • Quel momento imbarazzante
    2014,  Ridere

    Quel momento imbarazzante

    Quel momento imbarazzante. No, non quando ti scappa una puzzetta in pubblico. Qui si parla di film. In particolare un film che potrebbe apprezzare il sesso forte, ovvero le donne naturalmente, vista la presenza di Zac Efron, che cerca di scrollarsi di dosso la patina di teenager e si mostra volentieri nudo e in scene di sesso, forse, e dico forse, beandosi troppo del suo corpo e dell’estetica, tralasciando le qualità recitative. Quel momento imbarazzante tratta di alcuni giovani uomini che non vogliono crescere e lo fa inizialmente in maniera spigliata, con qualche dialogo pungente e delle battute divertenti tra i tre amici, agevolate da un buon affiatamento. Salvo poi intraprendere…

  • Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza
    2014,  Cinefili,  Riflettere

    Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza

    Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza è il film vincitore a Venezia del Leone d’oro del 2014. Così, come l’italianissimo barone rampante, il piccione svedese (forse noi, forse il regista, forse noi con gli occhi del regista) osserva dall’alto e riflette. E ciò che si vede è il tripudio dell’ineluttabile mediocrità esistenziale e l’indissolubile comunanza patemica delle persone, che in un qualche modo rende non eccezionale, non stra-ordinario, anche il film, in una coincidenza tra significante e significato. La frase di circostanza, l’azione apatica, il surrealismo della quotidianità. Il film, concettuale ed intelligente, trova la sua espressione in 39 piani sequenza, inquadrature immobili, che divengono quadri, dai colori cupi e…

  • 2014,  Ridere

    Sharknado 2

    Non è un B-Movie, ma un C-Movie, forse D. Qui non importa nulla, né una trama né spiegazioni, attori che sappiano recitare non ci interessano, ma dar loro copioni con scritto “Ahhh!” “Ohhh!” “Aiutooo!” è molto meglio. Niente ha senso, né le azioni dei protagonisti (che fanno cose inspiegabili, talvolta nonostante una battuta antecedente che sembra annunciare qualcosa) né il finale, ovvero come porre fine agli uragani. Ma ripeto, non importa, perché i veri squali sono quelli della Asylum, che con la minima spesa possibile provano e riescono a monetizzare il massimo dalle loro fonti di guadagno. Sarebbe dunque sbagliato etichettare la serie Sharknado semplicemente come porcheria (cosa che in effetti è).…

  • 2014,  Avventurarsi,  Riflettere

    The giver – Il mondo di Jonas

    Dal disagio di un mondo da voler cambiare, nasce la sfiducia che esso possa farlo in meglio e si riflette in sé stesso, guardando a cosa già c’è, tra le atrocità, di meraviglioso. The giver è un inno alla vita, all’amore, alla diversità, al libero sentire. Tra la fantascienza come veicolo di critica o di riflessione e la moda, legata al genere Young Adult d’ambientazione distopica, il film sembra partorirsi da un compromesso e non dipanare la potenza di cui è intrinsecamente possessore. In The giver la parola viene ceduta all’immagine, pregna di aspetti culturali, espressi tramite la loro iconicità e il colore, che, come la visualità, viene utilizzato con sapienza semantica e…

  • the imitation game
    2014,  Ispirarsi

    The Imitation Game

    Nell’anno dei biopic, The Imitation Game è una storia che è giusto raccontare, necessaria, che fa cultura generale, riuscendo al tempo stesso a mostrare l’intelligenza e la stupidità umana. Divincolandosi in tre tempi differenti, il film punta i riflettori sul bravissimo Benedict Cumberbatch, al centro della scena, rappresentando le angosce della ricerca di Alan Turing, la sua vita e il suo spirito. The Imitation Game è uno dei migliori film dell’anno, mancando tuttavia l’appuntamento con la grandezza. Il suo più grande, e forse unico, difetto è infatti il suo non essere sconvolgente, il non riuscire a stritolare le budella dello spettatore e pizzicare il suo intelletto, di fronte a quella…

  • 2014,  Il caricatore

    Jack Ryan – L’iniziazione

    Il terrorismo, quei cattivoni dei russi, la fidanzata del protagonista rapita e qualche misterioso numero azionario che scorre sullo schermo. Suona nuovo? Il quinto film con protagonista il personaggio creato dalla penna di Tom Clancy, non si basa su nessuna opera dello stesso, ma è una storia originale, che si propone come reboot della saga. È Chris Pine allora il nuovo Jack Ryan, prima marine, poi analista, spia della CIA e uomo d’azione. Peccato però che di azione se ne veda davvero poca o niente e che, per gran parte del film, si sguazza tra patriottismo, numeri e dialoghi poco efficaci.