amsterdam film recensione
2022,  Investigare,  Sorprendersi

Amsterdam

Un regista di film belli (The fighter, Il lato positivo, American hustle) e un’indigestione di star (Christian Bale, Margot Robbie, John David Washington, Chris Rock, Anya Taylor-Joy, Robert De Niro, Rami Malek, Mike Myers, Zoe Saldana, Taylor Swift…): è così che si presenta di primo acchito il nuovo film di David O. Russel, Amsterdam.

Una facciata che però non è stata sufficiente ad attrarre le persone al cinema, visto il pessimo box office. Si dice che la colpa sia del passaparola e del web, rei d’aver fatto trapelare la notizia che quest’ultima pellicola non sia all’altezza delle precedenti. Ma è vero? Spoiler: sì.

In realtà non si può dire che Amsterdam sia un brutto film. Anzi, gli ingredienti in gioco sono di quelli decisamente accattivanti. Una trama che mischia i fatti storici alla finzione, in una storia di amicizia tra lo spionaggio, il giallo e la commedia.

Purtroppo però questi ingredienti sembrano non bilanciarsi alla perfezione. Partiamo proprio dal cast. L’apparizione dei vari attori sembra voler suscitare l’effetto “ehi wow ecco de Niro, c’è pure lui!” dando l’idea di una collezione di figurine. L’umorismo che pervade tutta la pellicola, quasi farsesco, ha invece l’effetto di alleggerire eccessivamente una storia che si lega all’ascesa del fascismo, penalizzandola. A tratti sembra quasi che Russel si sia travestito da Wes Anderson.

Infine, Amsterdam è danneggiato dal minutaggio e dal ritmo soprattutto della prima parte del film. Con una durata più breve forse parleremmo di un altro film, perché come già anticipato il concept e il soggetto non sono affatto male.