Sorprendersi
I film da vedere per stupirsi, con un finale a sorpresa e colpi di scena
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C’era una volta in America
C’era una volta in America una lezione di regia, una delle più belle colonne sonore di sempre, una storia d’amicizia e d’amore. L’ultimo film di Sergio Leone è, tuttavia, anche la storia dell’uomo, la storia dell’uomo moderno. A sopraffare l’altro non è più l’uomo che spara più veloce, ma il più avido e spietato. Basta un cucchiaino nella tazzina per la tensione, un telefono martellante nelle orecchie per il rimorso. Quarant’anni di vite incorniciate da riprese meravigliose e scenografiche, sapientemente ricamate fino all’ultimo nodo: un magnifico e sorprendente finale e, infine, un etereo e misterioso sorriso. Innegabile la magnificenza di questo film. Resta tuttavia dibattuto e controverso nei suoi tagli…
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The prestige
Un film scritto splendidamente, riuscito come un trucco di magia. The prestige ci dice e ci mostra: la verità è lì davanti ai nostri occhi, come nel prestigio da palcoscenico. Eppure Christopher Nolan ci inganna, spingendoci a credere ciò che il protagonista vuole credere. I flashback non distraggono come l’assistente di un mago, ma intrigano il mistero e al tempo stesso compongono il puzzle, facendo procedere la storia e regalando il brivido di piccoli trucchi svelati, in attesa del più grande. Proprio il finale infatti è sorprendente e manipolato per noi a meraviglia. A impregnare ulteriormente di fascino la vicenda c’è il tema del duello, tra due prestigiatori che si…
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Ladykillers
E se Dio davvero punisse i cattivi e premiasse i buoni, cosa succederebbe? Dietro questa domanda i fratelli Coen con Ladykillers costruiscono una risposta filmica pregna di black humour e di scene scorrette, costringendoci ad amare e tifare per la banda di disastrati rapinatori, piuttosto che per l’irritante religiosa donna. Una regia metaforica e allegorica mostra meravigliosamente e svela al momento giusto, supportata da una sceneggiatura irresistibile, dove spiccano le caratterizzazioni quasi caricaturali ma incisive dei rapinatori, in particolar modo il loro capo, con i suoi dialoghi, in realtà monologhi, trascinanti e intelligentemente spassosi. Gli ostacoli, gli imprevisti, sono la miccia del film, splendidamente orchestrati per tenerci in tensione e allo stesso tempo tendere i…
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Rischio a due
Come fa a beccare tutti i risultati? Perché non scommette anche lui? Ecco, se evitate di porvi queste domande potete anche guardare Rischio a due. Un discreto film sul mondo delle scommesse con due grandi attori: Matthew McConaughey e Al Pacino, il cui personaggio è la variabile impazzita del film e anche colui che lo sorregge dall’inizio alla fine, grazie alla caratterizzazione sopra le righe e l’ottima interpretazione. Tornando al film invece, è senza dubbio più interessante quando si comincia a perdere. Si poteva osare ancor di più? Assolutamente sì. Inoltre, alcuni dettagli entrano ed escono dalla storia senza la giusta giustificazione. È il caso, ad esempio, di un ricchissimo cliente…
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Giovani si diventa
Giovani si diventa di Noah Baumbach sembra volerci presentare due ritratti generazionali, quello dei giovani di oggi e dei giovani di ieri, pennellando nel divario tra di essi. Gli ideali della generazione di Ben Stiller e Naomi Watts, in particolare del primo, si incontrano e scontrano con l’opportunismo e la schiettezza dell’altra, che li subissa. Non con cattiveria. Jamie, interpretato da Adam Driver, sembra semplicemente incarnare l’oggi. La sceneggiatura tuttavia non sorprende, ma preferisce concentrarsi sulla stratificazione. Anche le parti spiritose sembrano non riuscire come vorrebbero. Giovani si diventa è un film intelligente ma non un intrattenimento eccezionale, supportato da buona musica e venato via via nel suo incedere dall’amarezza che il tempo si trascina…
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Psyco
Arduo commentare Psyco senza svelarne gli sviluppi della trama. Per questo motivo, invito a NON leggere chi ancora non ha avuto il piacere di vederlo e a fidarsi ciecamente di questo spasmodico consiglio: guardatelo. In questo film, Hitchcock rompe ogni regola drammaturgica, riuscendo ciononostante a creare un grande film. La protagonista muore inaspettatamente a metà film. Ci immedesimiamo allora in Norman Bates, nel cambio di protagonista, e Hitchcock riesce a farci vivere con tensione addirittura 15 minuti senza tagli di un uomo che pulisce il bagno, supportato dalla straordinaria musica. Poi però il protagonista cambia ancora e lo spettatore, nonostante ciò, immedesimato e trascinato dal trinomio azione-ostacolo-obiettivo, ne resta ugualmente intricato, fino al sorprendente finale. Peccato…
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Ocean’s eleven
Ocean’s eleven di Steven Soderbergh è un orchestrato meccanismo in cui tutto funziona alla perfezione, dove non occorrono tecnologie super incredibili affinché i protagonisti effettuino il colpo al casinò, ma un machiavellico piano di coincidenze e tempismi, supportato da una buonissima sceneggiatura che costruisce il film sulla semplice ed efficace tripartizione: “formazione della banda + piano + rapina”. La regia è accurata ma liscia, mai esibizionista, facendo procedere la storia a ritmo elevato e alternando senza intoppi il numero cospicuo di attori, presentati e gestiti più che bene. C’è tempo anche per i dialoghi, brillanti. Gli ostacoli, infine, piccoli grandi imprevisti, tra tensione e umorismo, danno il pepe necessario alla vicenda.
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Sfida senza regole
In controtendenza alla critica, ritengo Sfida senza regole un film discreto, che ho saputo apprezzare, nonostante i difetti. C’è del buono ed è soprattutto l’idea principale, la costruzione d’inganno allo spettatore che nel mio caso è riuscita. Alcuni si avvicineranno a questo film soprattutto per via della coppia De Niro – Al Pacino, che tuttavia mantengono per tutto il film le loro maschere, non dandoci mai la possibilità dell’introspezione, negata completamente a Carla Gugino, dovuta a una scrittura che purtroppo, rovinando quanto di buono pensato, scade soprattutto nel finale, dove lo spettatore a difficoltà accetterà qualche chiara incongruenza.
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La stangata
Quando vuoi vedere un film ben recitato, dall’intrigo articolato ma preciso nei dettagli, puntuale nel sorprendere e coinvolgere, allora vuoi vedere La stangata. La stangata è una partita a poker con lo spettatore, un inganno così vero che è cinema puro. Scritto da David S. Ward come un incastro perfetto, senza difetti, il film viene affidato alla regia di George Roy Hill che coinvolge nel progetto i favolosi Paul Newman, Robert Redford e Robert Shaw, scrutandoli con maestria nella Chicago degli anni 30, anche grazie a una splendida scenografia, e ascoltandoli muoversi al ritmo del ragtime di Scott Joplin, riarrangiato da Marvin Hamlish. Tutto è possibile, l’imbroglio intrattiene perfettamente con il gusto che solo un trucco può dare, unito alla…
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The hateful eight
Con The hateful eight Tarantino tenta il colpo grosso, sfida sé stesso, realizzando un film sui generis, una sorta di western da camera, un'opera teatrale.
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Predestination
Predestination è l’estrapolazione filmica del quesito “è nato prima l’uovo o la gallina?” o della metafora del serpente che si mangia la coda. Tratto da un racconto breve di Robert A. Heinlein, che segue fedelmente, anche nei dialoghi, naturalmente ampliandolo, Predestination è un paradosso filosofico, un rompicapo filmico. In questo sta il suo pregio e il suo difetto. La stranezza della vicenda può affascinare e intrigare chi ama scervellarsi con film di questo genere, ma il suo problema è proprio la sua ragion di vita in quanto film. Può apparire un gioco fine a sé stesso, che in quanto costruzione mostra/nascondi si priva di avventura e di un obiettivo forte del protagonista…
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Source Code
È il solito leitmotiv, quello della giornata ripetuta più volte, qui 8 minuti, ma attualizzato, “fantascientificizzato” verosimilmente e condito da un po’ di salsa romance e alcune storyline di contorno, legate al protagonista, di impatto. L’inizio lascia spaesati, noi come Jake Gyllenhaal, il finale invece esplode nell’inaspettata sorpresa e in un epifanico incastro che innalza il tutto. Uno dei miei preferiti, di questi ultimi anni, di questo genere.