Innamorarsi
I film romantici che vi faranno innamorare con una risata o una lacrima.
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Amici, amanti e…
Amici, amanti e… cosa? Innamorati? Cugini? Sposi? Alieni? Non lo so, ma di diritto entri tra le peggiori traduzione dei titoli dei film! Piacevole, gradevole, simpatico, ben girato e ben interpretato, come un compitino svolto con perizia. Qui sta la doppiezza di questa medaglia filmica. Il film infatti non si distingue (probabilmente non vuole), ma ricalca i soliti schemi di scrittura della commedia romantica: dalle svolte narrative all’epilogo, passando per il migliore amico di lui che si innamora della migliore amica di lei. Sarebbe invece curioso capire antropologicamente e sociologicamente se esso ricalchi la moda degli scopamici o la preceda, divenendo “il profetico film sulla trombamicizia”. Da vedere se si…
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La risposta è nelle stelle
La risposta è nelle stelle è un film tratto da un romanzo di Nicholas Sparks. E già potrei terminare la recensione qui. Seguiamo due storie d’amore parallelamente. La prima è quella classica dei due diversi mondi di appartenenza che non possono coesistere, reggendosi su un interrogativo: lui, montatore di tori, si renderà conto che è meglio montare lei? L’altra invece è una storia che pizzica un po’ più gli occhi, per via dei temi toccati, in stile e somiglianza de Le pagine della nostra vita. Il torero tuttavia è figlio, dalla grandissima somiglianza, di Clint Eastwood e così, vedendolo con quel cappello da cowboy in testa, uno si ritrova ad aspettare…
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Vacanze romane
Le vacanze romane della principessa Audrey Hepburn, in compagnia del fotografo Gregory Peck, emozionano e commuovono le signore, ma non lasciano indifferenti neppure gli uomini. Dal soggetto semplice ma d’impatto di Dalton Trumbo e dall’alchimia dei due protagonisti, William Wyler riesce a creare cinema. Elegante, raffinato e spiritoso, Vacanze romane è un film che mantiene intatta la sua bellezza nel tempo, più e più volte emulato, ma mai eguagliato. Roma e le sue bellissime riprese, sono una cornice senza tempo, idilliaca. Le cose dette e non dette, le fini caratterizzazioni, il garbo nel modo di raccontare, la capacità di creare momenti di pura spensieratezza, dal romanticismo all’umorismo, fino al finale distinto e per nulla scontato.…
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Sballati d’amore
Ashton Kutcher e Amanda Peet sono sballati d'amore, si prendono e si mollano, si provocano a suon di parole e non temono di sentirsi scemi.
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Ti sposo ma non troppo
Cioè lei crede che lui sia un altro e l’altro finge di essere chi non è! …allora ti sposo ma non troppo! Il film si accoccola pacioso nel solito trito e ritrito paté di equivoci e situazioni da “glielo dovrei dire ma non lo faccio”. Di derivazione teatrale, forse sul palco potrebbe giovare di una forma e un ritmo differente, che qui subisce anche dei dialoghi poco accattivanti e divertenti. La scena migliore è l’unica di un certo spessore, quando si allude e si vela riguardo l’handicap del personaggio di Francesco Foti. Però c’è un bacio sotto la pioggia e alla fine chissene… ci sono i titoli di coda, allora tutti giù a…
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La rosa purpurea del Cairo
La rosa purpurea del Cairo: un film, un film nel film, un atto d’amore per i film, per il cinema. Così come Cecilia evade dai turbamenti personali e della grande depressione, noi oggi ci immedesimiamo nei protagonisti dei film, ci innamoriamo di loro, entriamo nei film. Da qui scaturisce una riflessione sul cinema stesso, che è però una riflessione sull’uomo e sul suo bisogno d’illusioni, di fantasticherie. Il cinema è migliore di una realtà alla quale non si può sfuggire, ma al contempo è esso stesso una realtà. Da qui scaturisce uno dei migliori film di Woody Allen, tanto intelligente quanto originale, senza mai smarrire i connotati della commedia. Per un…
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La rivolta delle ex
La rivolta delle ex, che in inglese ha come titolo The Ghosts of Girlfriends Past, riprende in maniera simpatica Canto di Natale del buon Dickens e mette i suoi fantasmi al servizio di un cinico donnaiolo. La scelta è tanto elementare, garantendo una struttura preimpostata, quanto divertente. La commedia è piacevole, supportata da buoni interpreti, su tutti naturalmente Matthew McConaughey, in grado di recitare veramente in qualsiasi ruolo con credibilità, e dotata di buoni dialoghi, riuscendo così ad essere anche pruriginosa agli occhi in alcune scene, soprattutto per chi è sensibile alle materie d’amore.
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Sei mai stata sulla luna?
Sei mai stata sulla luna? di Paolo Genovese è una favola d’amore. Due mondi incompatibili che si uniscono nel più classico dei soggetti, rientrando così in scelte consuete e snodi narrativi improbabili che giustificano la favola d’amore, dando al pubblico ciò che si aspetta scegliendo questo film. Ma guardando all’interno di questa struttura, ci sono anche diversi fattori positivi. Soprattutto i “comprimari”, le cui caratterizzazioni sono più incisive e umane di quelle dei due protagonisti, oltre che rinvigorite da buone performance. Su tutte Mara, interpretata da Sabrina Impacciatore e il Pino di Neri Marcorè, oltre all’esagerato tanto da essere quasi cartoonesco Marco di Pietro Sermonti. Da segnalare infine una chiara cura…
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Hope springs
Hope springs ricalca le caratteristiche più classiche dei film d’amore: lui la trova, loro bisticciano, lui la riprende. C’è Colin Firth, che gioca sul ruolo dell’ingenuo corteggiato, dibattuto tra due donne, e Heather Graham il cui personaggio è invece un miscuglio di troppe personalità per essere coerente. Nel complesso è comunque una commedia romantica divertente e piacevole.
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La donna che visse due volte
La donna che visse due volte è un film dalle due vite, tanto da sembrare due film, dove il tema del doppio e della maschera ricorrono soventemente e intrinsecamente. Ma per Hitckcock è Vertigo, la vertigine, quella caratteristica del suo protagonista, così fortemente radicata nello sviluppo drammaturgico del film e i capogiri narrativi che trascinano anche lo spettatore nella spirale della storia. Una straordinaria storia. Una regia virtuosa, sperimentale nei capogiri di James Stewart e potente visivamente in altre scene, quale quella ai piedi del Golden Gate Bridge. Ma anche una costruzione oculata. Hitchcock infatti contravviene palesemente alle regole classiche della scrittura audiovisiva, situando il suo colpo di scena a metà film, che, come detto,…
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Se mi lasci ti cancello
Se mi lasci ti cancello è la superficie. Com’è felice il destino dell’incolpevole vestale! Dimentica del mondo, dal mondo dimenticata. Infinita letizia della mente candida! Accettata ogni preghiera e rinunciato a ogni desiderio: è la profondità. Personaggi che riflettono un mal de vivre, interpretati splendidamente dagli attori. Parlo in particolare di un convincentissimo Jim Carrey e di Kate Winslet. La cancellazione della memoria è un modo per parlare della fine di un rapporto affettivo, la difficoltà di accettare e accettarsi. Un film assolutamente inusuale, dal montaggio veloce, spaesante. La parte centrale del film, ovvero la stratificata fuga dei protagonisti, risulta tuttavia, anche per questo, non troppo coinvolgente o commovente.
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Cenerentola
“Ella, sii gentile e fatti sempre mettere i piedi in testa”: tagline del film. Gilderoy Allock abbandonate le opere teatrali e difesa contro le arti oscure, decide di dirigere un film su Cenerentola… … che sostanzialmente è uguale al cartone animato del 1950, con la differenza che ci sono attori in carne e ossa, meno divertimento e più mielosità. Mi domando se le fan più affezionate desiderino davvero un tale ingenuo caramello sopra ogni cosa. Bravissima Cate Blanchett, che merita una menzione per l’interpretazione della matrigna, così come è buono il lavoro di design e grafica, di cui il particolare più cangiante è comunque la sovraesposizione dei colori, che dà al tutto una parvenza…