Ridere
I film che fanno ridere (o che almeno ci provano).
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Notte al Museo – Il Segreto del Faraone
C’è poco da disquisire riguardo questa (probabilmente ultima) notte al museo. Si tratta in fin dei conti della solita minestra, riscaldata per la terza volta. La struttura resta la medesima, seppure traslata al British Museum, così come i personaggi che, in questo caso fortunatamente, mantengono coerentemente la propria verve. I momenti più divertenti sono frutto non a caso della mina vagante Rebel Wilson, new entry nella saga. Nel complesso resta un simpatico film per serate in famiglia.
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Una notte in giallo
Fedele alla legge di Murphy per cui "se qualcosa può andar male, andrà male", Una notte in giallo ne fa un assioma e riprende la meccanica di...
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Starsky & Hutch
La pistola spara e insieme alla polvere da sparo, in questo film omaggiante la celebre serie tv degli anni settanta, ne escono una roulette russa, un paio cheerleader, cocaina per “zuccherare” il caffè e una sfida di ballo all’ultimo sangue, ma soprattutto risate in movimento, azione che fa sorridere. I Frat Pack, Owen Wilson, Ben Stiller, Vince Vaughn e Will Ferrell dimostrano il solito spassoso affiatamento e anche i personaggi minori sono incisivi. Snoop Dogg calza con (preoccupante) comodità i panni di pelliccia del boss mafioso e il film vince anche un premio al miglior bacio, tra Owen Wilson, Carmen Electra e Amy Smart. Sì tutti e tre insieme. Funziona. Diverte.
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I delitti del BarLume – La briscola in cinque
Non è una scrittrice, né una vecchietta, tanto meno un prete o una libraia. Questa volta a giocare al detective e risolvere omicidi, anzi I delitti del BarLume, è il proprietario di un piccolo bar toscano detto “il Viviani”. Dal primo romanzo di Marco Malvaldi, La briscola in cinque è un film per la tv, appartenente alla mini serialità, che tenta di unire al genere poliziesco/giallo una dose di humour e continui accenni alla componente amorosa. Il risultato è divertente e piacevole, in particolare chi ha il giallo tra i suoi colori preferiti, ne farà di sicuro un suo gustoso boccone.
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Sole a catinelle
Sole a catinelle ha come unico obiettivo e promessa far ridere, e lo fa, anche a costo di esser stupido. (E lo è).
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Fuga di cervelli
Fuga di cervelli è l'esordio alla regia di Paolo Ruffini davanti alla cinepresa, in un film con Frank Matano e il duo PanPers.
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L’altra sporca ultima meta
Touch down! Eh sì, perché talvolta i remake segnano un buon punto. Uno dei meglio riusciti abbinamenti tra commedia e sport. Il potere dei film fa odiare i secondini e amare i galeotti, composti da una fauna umana davvero bizzarra e divertente, così come tutto il film. Sfido chiunque a non arrabbiarsi quando Paul Crewe cerca di fargli perdere la partita. Intorno alla partita di football vengono sfruttate le stralunate personalità dei giocatori, di cui diversi wrestler, per creare gag molto godibili. Switowski, Che-Ti-Serve, Cheeseburger Eddie tra i vari. L’ho guardato e riguardato.
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Tutte contro lui
È come partecipare a un pigiama party di donne isteriche. Tutte contro lui, il donnaiolo che unisce tre donne intenzionate a punirlo.
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Hotel Transylvania
L’Hotel Transylvania è pieno zeppo di risate mostruose e chiunque voglia ridere dovrebbe aprire le sue porte e farsi una bella vacanza filmica. Un albergo di mostri dalle battute sagaci a ripetizione, i soliti personaggi ma con una insolita e magistrale caratterizzazione. Inventiva e ritmo. Uno stile visivo, nell’aspetto e nei movimenti, unico e spassoso. L’immaginario comune viene completamente ribaltato, così come i pregiudizi legati a folklore e mitologia, tanto che un giovane ragazzo umano è l’essere più spaventoso della Transylvania. Alle spalle un high concept forte, legato al tema della diversità, che che si scorge con nitidezza ma non viene mai ripetuto o spiegato. Siamo qui per ridere! “Il…
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School of rock
Tra le commedie musicali, spesso imitato ma mai eguagliato, School of rock è un cult. La semplicità della storia viene riempita minuto per minuto di pepite d’oro, in viaggio nel potere della musica, all’inseguimento dei propri sogni, attraverso l’educazione, con una preghiera al Dio del rock. Jack Black non recita, è straordinariamente lui. L’umorismo si stringe indissolubilmente alla musica rock, in una simbiosi straordinaria. Viene voglia di mettere su un disco, di fare qualcosa di figo, di “combattere il potente”. Ora scusate, mi scappa un po’ di rock.
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Gli stagisti
Vi aspettate un film che rispecchi o faccia riflettere riguardo la drammatica situazione degli stage e del lavoro? Beh allora Gli stagisti non fa per voi. Se invece volete passare un paio d’ore con leggerezza, divertendovi, allora sì. Ci sono i soliti stereotipi, molti presi dalla high school americana, un finale prevedibile e sicuramente il film è un grande spot a Google. Ma ci sono anche gag divertenti e una coppia assodata (Vince Vaughn e Owen Wilson).
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La famiglia Bélier
Una famiglia di normali e divertenti sordomuti. A essere normali lo dicono loro e infatti così viene rappresentata la famiglia Bélier: niente drammoni, niente compassione. Anzi, i genitori di Paula si disperano, perché lei ci sente come tutti gli altri e soprattutto perché sente le baggianate che dicono tutti gli altri. Al regista bastano pochi epifanici secondi, verso la fine del film, mentre Paula finalmente esegue il suo atteso duetto, per calarci direttamente nella loro situazione: spegne il volume. Gli attori, fantastici, senza parlare riempiono la cinepresa esprimendosi con la fisicità, diventando quasi logorroici. Godibilissima la colonna sonora. Bello il film.