Sorprendersi
I film da vedere per stupirsi, con un finale a sorpresa e colpi di scena
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The hateful eight
Con The hateful eight Tarantino tenta il colpo grosso, sfida sé stesso, realizzando un film sui generis, una sorta di western da camera, un'opera teatrale.
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Predestination
Predestination è l’estrapolazione filmica del quesito “è nato prima l’uovo o la gallina?” o della metafora del serpente che si mangia la coda. Tratto da un racconto breve di Robert A. Heinlein, che segue fedelmente, anche nei dialoghi, naturalmente ampliandolo, Predestination è un paradosso filosofico, un rompicapo filmico. In questo sta il suo pregio e il suo difetto. La stranezza della vicenda può affascinare e intrigare chi ama scervellarsi con film di questo genere, ma il suo problema è proprio la sua ragion di vita in quanto film. Può apparire un gioco fine a sé stesso, che in quanto costruzione mostra/nascondi si priva di avventura e di un obiettivo forte del protagonista…
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Source Code
È il solito leitmotiv, quello della giornata ripetuta più volte, qui 8 minuti, ma attualizzato, “fantascientificizzato” verosimilmente e condito da un po’ di salsa romance e alcune storyline di contorno, legate al protagonista, di impatto. L’inizio lascia spaesati, noi come Jake Gyllenhaal, il finale invece esplode nell’inaspettata sorpresa e in un epifanico incastro che innalza il tutto. Uno dei miei preferiti, di questi ultimi anni, di questo genere.
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Misery non deve morire
Rob Reiner alla regia e William Goldman con la sua sceneggiatura, libro di Stephen King alla mano, intagliano un finissimo gioiello: Misery non deve morire. Uno scrittore di successo finisce fuori strada con l’auto a causa di una bufera di neve e una donna, ammiratrice dei suoi romanzi, si prende cura di lui. Ma quando uno scrittore incontra la sua più grande fan, non sempre basta un autografo per accontentarla. Senza timore alcuno, il romanzo viene oculatamente ritoccato in alcune sue parti e viene costruita una storia di tensione e ossessione che lascia con il fiato sospeso. L’immobilità e la frustrazione del protagonista divengono quelle dello spettatore, ma, nonostante non ci si muova per l’intero film,…
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Ender’s Game
Dal 1985 al 2013, premiato in letteratura e passato in sordina al cinema, Ender's Game è fantascienza intelligente e attuale.
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John Carter
L’importanza del punto di vista. Sì, perché se guardiamo John Carter con l’occhio dell’economista, sottraendo ai finanziamenti Disney gli incassi del film, esso è tra i peggiori film della storia del cinema. Forse, addirittura, il film con maggiori perdite. Magari è proprio per questo un giorno diverrà un cult e ai miei occhi si erge a baluardo contro il pregiudizio (di chi per questi fattori rifiuta o sceglie un film). Perché John Carter è uno dei migliori film fantasy che siano passati da diverso tempo. Montaggio, computer grafica e musiche di Michael Giacchino. Andrew Stanton rilegge, cento anni dopo, il primo romanzo di Edgar Rice Burroughs, e lo riscrive intelligentemente su pellicola, con modifiche sapienti che…
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I magnifici sette
Sono sette e sono senza dubbio magnifici, ma non sono i samurai di Akira Kurosawa, antenati ispiratori, bensì leggendari cowboys, intrappolati nella frontiera tra Messico e Stati Uniti dal senso del dovere e da una morale che ha plasmato ogni loro azione nella vita. Per una misera paga e consci che il tempo degli eroi è ormai giunto al termine, i sette continuano a lottare, elevando così le loro azioni e il loro flebile ruolo di passaggio nell’umanità a leggenda, conferendo al tutto l’aurea del mito. Vicino alle suggestioni de L’uomo che uccise Liberty Valance, I Magnifici Sette riunisce Yul Brynner, Steve McQueen, Eli Wallach, Charles Bronson e James Coburn…
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Focus – Niente è come sembra
Focus è sostanzialmente una storia d’amore tra truffatori truffaldini, che non lesina di scene di flirt, ammiccamenti, sbaciucchiamenti ed esibizionismo dei corpi dei due protagonisti, dove Will Smith è una trasfigurazione mascalzonesca di Pierino, che grida “al lupo al lupo” fino a che Margot Robbie smette di credergli. La prima metà del film, passante dalla scene degli scippi per strada, fino all’imbroglio allo stadio, mi fa credere ad un film interessante e buono, tuttavia poi mi accorgo del sottotitolo e… Focus ignora bellamente le regole di verosimiglianza redatte dal buon Aristotele, forse nella sceneggiatura qualquadra non cosa e talvolta rallenta troppo il suo ritmo. D’altro canto mantiene in sé e sfrutta il…
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Magic in the moonlight
Magic in the moonlight è un film dalle due anime. Nella tematica, ragione contro fede, magia contro illusionismo, ma anche nel risultato, buono ma forse un pizzico deludente. Forse perché da Woody Allen ci si aspetta sempre tanto. Sceneggiature e dialoghi sono la sua firma e riconosciamo le riflessioni che caratterizzano ogni opera del regista. Il senso della vita tra tutte. L’uso del sarcasmo è straordinario. Il dialogo tra Stanley (Colin Firth) e la zia è la scena migliore del film. La musica classica e il jazz, riempiono di vera magia ogni situazione. A deludere, purtroppo, è proprio il finale, prevedibile e giocato su un meccanismo narrativo simile a quello de…
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The Village
Horror? Thriller psicologico? Niente etichette per The village, un piccolo artificio di inganno architettato da M. Night Shyamalan
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Il caso Thomas Crawford
Per gli amanti dei legal movie, Il caso Thomas Crawford si inserirà senza dubbio tra i preferiti. L’autore di un omicidio ci sembra evidente e quest’ultimo, inoltre, confessa la sua colpevolezza. Apparentemente il film potrebbe quindi finire dopo soli 15 minuti, invece, scivola via verso la fine in un susseguirsi di pezzi che si incastrano uno sull’altro, tra sorpresa, tensione e intrattenimento. Il film corre nelle scene con Anthony Hopkins e cammina con Ryan Gosling, il cui personaggio fatica a districarsi dal machiavellico marchingegno costruito dal suo avversario. “Anche un orologio rotto segna l’ora giusta due volte al giorno”.