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The time machine
Tratto dall’omonimo romanzo di H.G. Wells e girato dal pronipote Simon Welles, The time machine è il remake di un film del 1960, e racconta la storia di un brillante insegnante di ingegneria che, per la più grande delle cause, inventa la macchina del tempo. L’avventura che ne consegue ha nel loop temporale e nei paradossi il focus della prima parte, quella emotivamente più coinvolgente e affascinante. Poi la narrazione si diluisce e la lancetta del tempo scivola in avanti sempre più, provando a delineare e rappresentare l’umanità del futuro. Le vicende di Alexander intrattengono fino al finale ed è impossibile non fare il tifo per lui, improvvisato eroe generoso e di buon…
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L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford
L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford, ovvero lo spoiler più grande della storia del cinema. Sì, perché noi già dal titolo conosciamo il finale del film, una scelta non convenzionale e anti-drammaturgica, che senz’altro toglie qualcosa alla narrazione. Questo perché il film di Andrew Dominik non è un film comune e a dirla tutta non è nemmeno un western come siamo soliti intenderlo. Perché di duelli non ce ne sono, tanto meno cavalcate nei paesaggi o scorribande. Di colpi di pistola ce n’è un paio, ma nessuno è una sfida, uno scontro aperto, un atto di coraggio. Ciò che interessa rappresentare sono le psicologie dei protagonisti, le…
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I fantastici viaggi di Gulliver
I fantastici viaggi di Gulliver modernizza e attualizza il celebre romanzo di Jonathan Swift, trovando il suo protagonista nell’impiegato di un ufficio postale. Quest’ultimo parte per un viaggio, dovendo scrivere l’articolo di un magazine con il nobilissimo intento di impressionare la ragazza di cui è innamorato. Jack Black è Gulliver, scatenato e iperattivo come di consueto, con un bel po’ di musica rock al seguito. Il viaggio di Gulliver ha in realtà una sola tappa e la sua storia è la consueta rivincita dello sfigato. Rob Letterman sostanzialmente si chiede: cosa farebbe un uomo comune del giorno d’oggi a Lilliput, dove è molto più grande e forte di tutti gli altri abitanti? Il film…
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Ready player one
Una baraccopoli e un problema di sovrappopolamento sono lo scenario tale per cui l’umanità ha fondato una nuova società, di fantasia ed evasione, di possibilità e prospettive, nel mondo virtuale di Oasis. In Ready Player One di Steven Spielberg c’è un pizzico di Avatar, il ricordo di Strange days, il citazionismo visto in Pixels elevato all’ennesima potenza, oltre alla moda dilagante del genere Young Adult. Ma soprattutto, Ready Player One è un videogame, con una sceneggiatura di livelli e check point, le cui sfide sono l’accozzaglia di giochi, film, personaggi e citazioni della cultura anni 80 e 90. Oasis è un paradiso nerd che trova il suo interlocutore ideale in chi cerca l’evasione nel…
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Il rapporto Pelican
Una brillante studentessa di legge redige il rapporto Pelican, documento in cui illustra le sue deduzioni a proposito della morte di due giudici, a cui è correlato addirittura il presidente degli Stati Uniti. Tratto dal romanzo di John Grisham, il film racconta la storia di una donna intrappolata dalla sua intelligenza, che si ritrova invischiata in complotti, giochi di potere e omicidi. Il film posiziona il suo colpo di scena maggiormente d’effetto nella prima parte, per poi concludere la sua rete narrativa con una scena d’azione pura. L’intreccio narrativo è articolato, talvolta arduo da seguire così come l’elencarsi dei numerosi nomi, ma ottiene l’effetto tensivo e intrattiene, complice anche il…
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Suburbicon
L’idilliaca America delle case a schiera e la famiglia perfetta durante il boom economico, in un quartiere ordinato e sereno. Un ameno quadretto, rovesciato e sporcato da Suburbicon, film di George Clooney scritto dai fratelli Coen. Il film è un puzzle in cui, un pezzo dopo l’altro, gli eventi si susseguono a cascata, ribaltando le apparenze e susseguendo una sorpresa dopo l’altra. Il tutto pervaso (ovviamente) da un venato umorismo nero, quasi da black comedy, in cui si riconosce il tratto distintivo dei Coen. Non solo intrattenimento, ma anche più di qualche messaggio sotteso, giocato sul tema dello sguardo. Guardiamo soventemente gli altri e non quello che succede in casa nostra, giudicando e…
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Consigli sui film in uscita al cinema ad aprile | Pillole Future
I nostri consigli sui film in uscita al cinema ad aprile 2018 in base all'influenza lunare sul nostro sonno e all'umore che abbiamo oggi.
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Il filo nascosto – Spiegazione del film
Il filo nascosto – Qual è il significato del film? Lei gli cucina i funghi avvelenati, lui lo intuisce, ma se ne nutre ugualmente. E lo spettatore è spaesato, spiazzato, nel notare che il tutto si tramuta in una scena d’amore e tenerezza. Ma perché? Qual è il significato di questa scena che chiude Il filo nascosto e il senso stesso della storia raccontataci da Paul Thomas Anderson? Il filo nascosto spiegazione del film Reynolds Woodcock è un uomo orgoglioso, testardo, anaffettivo, indissolubilmente legato al perfezionismo del suo lavoro di sarto, una vera e propria ossessione. Nonostante riesca a intrecciare splendidi ricami, l’uomo è incapace di legarsi sentimentalmente in modo stabile.…
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Il filo nascosto
Il filo nascosto è l’ultima opera di Paul Thomas Anderson e l’ultima interpretazione della carriera di Daniel Day-Lewis. La storia è quella di Reynolds Woodcock, sarto perfezionista e talentuoso, ma anche uomo anaffettivo, incapace di amare e di tessere relazioni amorose. Un ritratto umano e una storia d’amore sono le stoffe che vestono la trama, ma il filo nascosto del film è troppo nascosto e non buca mai il tessuto. Almeno fino al finale, quell’ultimo ricamo senz’altro spiazzante, netto e preciso, che impone allo spettatore di chiedersi una spiegazione del film. A rendersi difetto è per lunghi tratti la mancanza di conflitto e di una narrazione vera e propria, in favore…
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Whiplash
Whiplash è un gran film e non lo è per la bellissima fotografia, per lo strepitoso montaggio ritmico, frammentato e trascinato dai compi della batteria e nemmeno per la magnifica recitazione di JK Simmons. Whiplash è un gran film perché è un duello tra maestro e allievo, armati di bacchette e parole taglienti, con colpi di scena e ambigui intenti. Lo è perché, in una storie di ossessione maniacale e psicologie al limite del disturbato, riesce a rappresentare una fine riflessione e a farlo con un proprio stile. I grandissimi della musica sarebbero diventati tali se non si fossero spinti fino al limite, oltre le aspettative, se non fossero sprofondati…
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Café Society
Café Society è leggero, leggerissimo. Quasi evanescente e dolcemente frivolo, come le chiacchiere tra i divi dello show biz, gli uomini d’affari e le belle donne davanti a un Martini. Il film di Woody Allen racconta la storia di un ragazzo in cerca di lavoro e, naturalmente, di fortuna, che approda a Hollywood nella dimora dello zio, magnate dello spettacolo. Una scintillante ed eterea fotografia illumina delle splendide scenografie che, a loro volta, incorniciano un intrigante intreccio amoroso. La storia parla di scelte, ma lo fa come un leggiadro divertissement, senza la forza della malinconia, senza spingere sul canale emotivo. Allen lo fa per scelta, con tagli di montaggio netti,…
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Quei bravi ragazzi
Quei bravi ragazzi… meglio che divi del cinema. Facevano quello che volevano, quando volevano. Lasciavano le chiavi della Cadillac da parcheggiare, chiedevano e gli veniva dato. Una grande famiglia, potente e violenta. Erano gangster. È senz’altro tra i migliori film del genere, questo di Martin Scorsese, la cui storia è la parabola, dalla giovinezza all’età adulta, di Henry Hill, ragazzo con un sogno: diventare gangster. Il messaggio può sembrare fuorviante (e pericoloso, come è già accaduto con Arancia Meccanica): un elogio del criminale e della sua rete, una vera e propria famiglia dove ci si vuole bene, dove ci si aiuta l’un l’altro. Scorsese è bravissimo nel costruire un’epica di…