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C’era una volta in America
C’era una volta in America una lezione di regia, una delle più belle colonne sonore di sempre, una storia d’amicizia e d’amore. L’ultimo film di Sergio Leone è, tuttavia, anche la storia dell’uomo, la storia dell’uomo moderno. A sopraffare l’altro non è più l’uomo che spara più veloce, ma il più avido e spietato. Basta un cucchiaino nella tazzina per la tensione, un telefono martellante nelle orecchie per il rimorso. Quarant’anni di vite incorniciate da riprese meravigliose e scenografiche, sapientemente ricamate fino all’ultimo nodo: un magnifico e sorprendente finale e, infine, un etereo e misterioso sorriso. Innegabile la magnificenza di questo film. Resta tuttavia dibattuto e controverso nei suoi tagli…
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La canzone della vita – Danny Collins
Al Pacino interpreta Danny Collins, rockstar folk che riceve una lettera da John Lennon con 40 anni di ritardo, la quale segna uno spacco nella sua vita e un profondo momento di riflessione. Questa trasposizione cinematografica di una storia vera mette in scena i mondi apparente agli antipodi della sregolata rockstar e della vita familiare, ovvero l’importanza di stare vicino ai propri cari. Accanto a questi due scenari si sovrappongono due sfumature, l’essere una celebrità e l’essere un artista. Si tratta di un buon film, le cui scene migliori sono quelle con la presenza della manager dell’hotel Annette Bening e il manager del cantante Christopher Plummer. La debolezza più grande è invece, probabilmente, la…
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Creed
Creed deve stare in piedi nel ring cinematografico al cospetto di Rocky, perché sarebbe innaturale giudicarlo singolarmente, nonostante allo stesso tempo non ci aspettiamo che regga il confronto della leggenda. Creed è un discepolo, come il suo protagonista, che sa combattere e sferra anche qualche buon colpo. Il film infatti è confezionato bene e non cade nell’errore più facile: replicare o fare il verso, rendendosi ridicolo. Non lo è e, anche se la sceneggiatura non brilla d’originalità e non ci sorprende troppo, piace e funziona per l’umanità dei personaggi, in particolar modo il vecchio Rocky. Un personaggio trattato e interpretato con i guanti e non con i guantoni. Si può dire lo…
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Poli opposti
Cosa dire di Poli Opposti? È la più comune delle commedie romantiche, che sfrutta la struttura classica di queste, di sicuro gradimento per il pubblico. È dunque un film indicato per chi cerca l’amorevole rassicurazione di una storia che, fin dal principio, si conosce in che modo andrà a finire. Ciò non toglie che sia comunque piacevole, soprattutto nei battibecchi tra i due protagonisti e grazie ad essi: Sarah Felberbaum e Luca Argentero. In particolar modo quest’ultimo. Il tema dei poli opposti viene invece presto a cadere, mantenendo ben poco delle suggestioni che dà il titolo e la scena d’apertura. Poco importa, il target di questo film se ne dimentica presto, ricevendo dal film…
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Lo chiamavano Jeeg Robot
Lo chiamavano Jeeg Robot è un film furbo. La prima opera di Gabriele Mainetti, infatti, coniuga due generi: il superhero movie di grande moda internazionale e il genere mafioso-criminale, in voga in Italia, riuscendo da ciò a trarre comunque un risultato che sa distinguersi nel panorama cinematografico italiano. È riuscito in questo modo a ottenere al tempo stesso grande successo di pubblico e un gran numero di pareri positivi della critica. Il personaggio migliore, che è anche l’interpretazione migliore, è quella che accoppia Luca Marinelli/Lo zingaro: sopra le righe, eccessivo, strizza l’occhiolino al Joker di Batman e cita Alex di Arancia Meccanica. A far da contraltare è l’anti eroe e troppo tardivamente divenuto…
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Animali fantastici e dove trovarli
Fuori dalle mura di Hogwarts, J.K. Rowling, alla sua prima volta con uno stile di scrittura profondamente diverso, quello per azioni del cinema, sceglie di stregarci suscitando in noi quell’inconscio fascino che accompagna l’idea che possa celarsi un mondo fantastico dietro alle ombre del nostro. La mancanza di un riferimento letterario offre una positiva libertà narrativa, tuttavia permangono i temi delineati con Harry Potter. Quello degli opposti innanzitutto, la luce nell’animo e le profonde ombre, due aspetti antagonisti fortemente marcati nel film: la parte oscura ha addirittura le cifre stilistiche dei film horror. A ciò si unisce il dilemma e l’ambiguità su chi sia il vero cattivo e la rappresentazione dei due mondi in uno, quello babbano…
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The last witch hunter
Vin Diesel è the last witch hunter e per questo dà la caccia a un sacco di stregacce cattive, in particolare non trovando la simpatia di una di esse, ovviamente la più cattiva di tutte. Questo è il semplice pretesto da cui si origina un film confusionario, privo di una sceneggiatura decente, dove lo spettatore non è istruito su come funzionano le cose, il mondo magico rappresentato. Ciò che vede sullo schermo semplicemente accade, senza una giustificazione, una regola. Il film punta tutto sul fattore visivo, sul fascino della tematica, sul combattimento, sul lato fantasy, forte anche di un attore che in questo ruolo ha un passato consolidato. Tutto sommato, se non…
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La truffa perfetta – Guns, girls and gambling
Pallottole sfrigolanti, sensuali donne, gioco d’azzardo e colpi di scena in salsa pop, alla Quentin Tarantino. Questo è quello che vorrebbe essere La truffa perfetta – Guns, girls and gambling, che invece, come ho letto online, sembra piuttosto un’esibizione dei Village People con cowboy, indiani e pagliacci vari. Il mood vorrebbe essere lo stesso di Machete, con la differenza che questo party armato si prende troppo sul serio. L’umorismo e le battute che ci vengono propinate sono francamente inascoltabili e le freddure di taglio razzista non riescono a essere né offensive né divertenti, ma semplicemente pietose. Si cerca di recuperare tutto con un finale dal colpo di scena, il quale per essere…
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Perché i nomi nelle locandine non corrispondono alla foto?
Avete mai fatto caso che spesso nei poster dei film l'ordine dei nomi non corrisponde a quello degli attori nell'immagine? Ecco il perché!
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Tutti i film con Donald Trump
Tutte le apparizioni sul grande schermo del 45° presidente degli Stati Uniti, ricordando quelle in televisione, sul ring e sfatando la profezia dei Simpson.
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Guida galattica per autostoppisti
Douglas Adams, autore della serie di romanzi, aveva iniziato a lavorare allo script del film, conscio della necessità di adattare i testi in funzione dei media. Tuttavia, scomparso prematuramente, ha dovuto lasciare il progetto a Garth Jennings e Karey Kirkpatrick, i quali hanno portato a termine questo film irriverente, divertente e originale. Soprattutto originale. Guida galattica per autostoppisti è un’avventura alla ricerca del senso della vita, l’universo e tutto quanto, dove la tematica esistenziale viene sparata tra le stelle in maniera assolutamente dissacrante, dando una visione particolare e spiritosa dell’esistenza umana. La comicità riesce a essere allo stesso tempo demenziale ma anche incredibilmente acuta, dove le (troppo) poche parti dedicate alla guida sono…
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Birdman o l’imprevedibile virtù dell’ignoranza
Il miglior film dell'anno? Dalla forma al contenuto, dalla nostra interpretazione del film a quella degli attori nel film, ecco chi è Birdman.