Cinematerapia: una pillola per
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Radio days
Ah i giorni della radio… Woody Allen ci racconta un trancio di storia, vissuto attraverso la radio. L’udito è il senso principale di questo film, innanzitutto per la voice over che racconta, lega le scene e ne dà il ritmo, in secondo luogo dalla musica, che pervade completamente tutto il film. È sempre grazie alla radio e ai suoi programmi che vengono descritti anche i personaggi e raccontata la loro vita, quella di una famiglia comune. Radio days mostra infatti i due mondi al di qua e al di là del medium, mostrandoci chi ascolta e dando un corpo e un’anima alle voci che ascoltiamo. Ricordi biografici si mescolano ai fatti…
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Qualcosa è cambiato
Un vecchio burbero misogino, omofobo e scorbutico, un vicino di casa omosessuale e una cameriera fragile e insicura sono i protagonisti di Qualcosa è cambiato, commedia memorabile negli anni proprio per la caratterizzazione dei suoi personaggi. Su tutti troneggia Jack Nicholson, con una regia che indaga sul suo volto, la cui espressività è in grado rendere la scena ora seria, ora comica e perfino romantica. Proprio in quest’ultima sfaccettatura scivola via via il film, che da commedia briosa, scorretta e molto divertente, si tinge di rosa, raccontandoci una storia d’amore. Premio Oscar a Jack Nicholson e Helen Hunt per le due interpretazioni.
- 2017, Almeno una volta nella vita, Ballare, Cantare, Cinefili, Commuoversi, Fantasticare, Innamorarsi
La la land
La la land, la testa tra le nuvole e un tip tap di fronte a una Los Angeles di luci e colori, fuori dal tempo e fiabesca. Un film magnifico e struggente.
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Hannah e le sue sorelle
Hannah e le sue sorelle è un film tragicomico, come una risata isterica in un momento di crisi, inteso come vuole la sua etimologia greca, ovvero di profonda lucidità. Coraggioso per la scelta di parlare delle più recondite pulsioni dell’animo umano, dei quesiti che ci turbano, e di farlo con umorismo. Una personale riflessione per immagini che non può divertire o intrattenere con un certo ritmo per sua stessa genesi e che, anzi, riporta alla mente quei pensieri che scacciamo in una stanza della mente. La caratterizzazione dei personaggi è magistrale: quello interpretato da Woody Allen stesso, portatore non sano di ciò che ci siamo appena detti, e quello interpretato dal…
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No escape
Il titolo racchiude esaustivamente il film. No escape gioca nel costruire situazioni senza via d’uscita, veri e propri gironi infernali terribilmente attuali, possibili. L’uomo comune, chiunque di noi, un Owen Wilson perfetto e perfettamente scelto, si trova nella bolgia di un colpo di stato. La tensione è alta costantemente, il film è claustrofobico, senza tregua, anche grazie alla regia di John Erick Dowdle. Non servirebbero spiegazioni, ma (purtroppo) in alcuni frame Pierce Brosnan prova confusamente a darcele. Al di là di questo, qual è il difetto di questo film se non che questi temi potremmo non aver voglia di subirli (anche) al cinema?
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Tiramisù
Tiramisù è l’esordio alla regia e alla sceneggiatura di Fabio de Luigi, che ci racconta la storia di un rappresentante di prodotti farmaceutici che si fa strada grazie al dolce della moglie. La sensazione è che De Luigi abbia dei pezzi, ma faccia fatica a farli combaciare: il locale, il cognato, la famiglia sono ombre che ci passano davanti agli occhi. Il tiramisù in particolar modo, che dà il titolo al film, dovrebbe essere il vero e proprio protagonista della vicenda, potrebbe essere mitizzato, maggiormente evidenziato, invece è proprio, solo, il dessert del film. Il film lascia qualche risata, ma fatica a farsi ricordare già il giorno seguente.
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Single ma non troppo
Come essere single? si chiede il titolo del film in lingua originale. Strano, e pensare che io credevo la vera domanda fosse: come fidanzarsi? I dubbi iniziali non migliorano quando con il passare del minutaggio ci vengono mostrati una sfilza di episodi che sembrano essere caratterizzati soprattutto dall’assenza di una trama e da delle femmine a cui piacciono praticamente tutti i maschi che incontrano. Single ma non troppo ci insegna che la commedia leggera non può essere fatta con superficialità. Alla biondona Rebel Wilson appartengono i momenti più divertenti, la sua assenza si avverte infatti immediatamente con flessioni di ritmo notevoli, che lasciano spazio purtroppo a dei momenti riflessivi di eccezionale frivolezza…
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I magnifici 7
Se avete visto l’originale, questo lasciatelo perdere… Non è tanto la bidimensionalità dei personaggi, individualmente caratterizzati da una carta da gioco, dal fucile, la stazza o un doppiaggio buffo, quanto piuttosto l’incapacità di far trasparire chiaramente l’epicità della storia, i valori e i turbamenti che li spingono verso l’atto eroico al centro del film. Questi tizi compiono un leggendario sacrificio per degli sconosciuti. Perché mai? Perché si uniscono l’uno all’altro in questa battaglia? Perché uno di loro ha paura a sparare? È un difetto enorme che priva il film di tutta la sua aurea e ne inficia il risultato. Ok invece come sparatutto, se questa è la vostra ricerca troverete…
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10 Cloverfield Lane
10 Cloverfield Lane ha un parente cinematografico, che il suo nome cita, ma non è così stretto… ignoriamolo e giudichiamolo singolarmente. Una donna fa un incidente e si ritrova al risveglio nel seminterrato di un uomo, che le dice che fuori la popolazione è stata sterminata da un’epidemia. Si gioca lungo tutto l’arco narrativo sul dubbio: indizi, parole dei protagonisti e dettagli ci portano a credere e non credere. Ciò è merito anche delle ottime interpretazioni, in particolare quella di un John Goodman inquietante e misterioso, una maschera enigmatica. È un film di scatti, dove frangenti poco ritmati e inducenti quasi alla noia, precedono immediatamente scarti narrativi e picchi di…
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Deadpool
Supportato da una travolgente campagna marketing, Deadpool esordisce sul grande schermo con dei titoli di testa mitici, dando subito una chiara impronta dello stile del film. Sconcio, macabro, irriverente e sarcastico, il film segna un netto distacco con gli altri superhero movies, imparando dall’ironia e la genuina “fumettosità” de I guardiani della galassia e osando ancora di più, restando aderente al personaggio del fumetto. Tra una rottura della quarta parete e una del suo polso per liberarsi da delle manette, ci vengono presentate le origini dell’eroe, senza dubbio la parte più seriosa dello script, in spiccato contrasto con il resto del film e a cui corrisponde una flessione del ritmo, dovuta anche…
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I delitti del BarLume – La loggia del cinghiale
I vecchietti del BarLume si scatenano a un addio al celibato e veniamo a sapere che appartengono a una setta, la loggia del cinghiale. Fin qui tutto bene, se non che ci scappa (ovviamente) il morto. Al di là del fatto che in ogni puntata ci sono due (o tre come qui) personaggi nuovi e uno è la vittima e l’altro l’assassino, credo che questa seconda puntata della quarta stagione soffra di due problematiche. La prima è la staticità di luogo, in quanto la vicenda resta circoscritta alla centrale di polizia e a un maniero durante i continui flashback, appesantendo il ritmo del film. La seconda riguarda proprio la loggia…
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I delitti del BarLume – Aria di mare
Massimo è sull’orlo del lastrico e quella per Tizi è diventata una vera e propria ossessione, che nemmeno le sue amate goccine riescono a placare. In Aria di mare, nuovo capitolo de I delitti del BarLume e primo episodio della quarta stagione, il delitto non è particolarmente articolato, ma c’è la piacevolezza dei personaggi, vecchi amici di tavolino che si ritrovano dopo parecchio tempo. Viene dedicato lo spazio filmico all’umorismo e alle nevrosi di Massimo, e questo funziona, perché è senza dubbio il pepe e il sale, nonché il fattore distintivo, di questa serie di film. La psicanalista e il nuovo commissario di polizia sono inoltre due nuovi personaggi che portano valore…