Cinefili
I film per gli appassionati e gli intenditori di cinema.
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8½
Cos'ho visto? Non lo so. Davvero. Un film in cui i sogni si mischiano ai ricordi ed entrambi ispirano un film. Un film che forse non esiste. In 8½ realtà...
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L’invasione degli ultracorpi
L'invasione degli ultracorpi è cult tra i film di fantascienza, in grado di far crescere la tensione con pochissimi elementi a disposizione.
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Chinatown
Un investigatore privato viene assoldato per indagare sull’infedeltà di un marito, ma si ritrova in un circolo vizioso di speculazione, doppiogiochisti e segreti. Chinatown di Roman Polanski è stato definito neo-noir, un classico e un rinnovatore, un film da scuola del cinema, un caposaldo del genere. Da un soggetto ingarbugliato, Polanski procede per semplificazione, conservando comunque una storia articolata e appassionante, dandole la parvenza di una tragedia epica greca. Il finale stesso ne dà senso e lo rende memorabile. Lo sguardo del detective è anche il nostro e registicamente tutto ci viene mostrato dal suo punto di vista, conducendoci nell’indagine e nella scoperta in prima persona. Straordinari attori e straordinarie…
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The artist
Uno dei più celebri attori del cinema muto si ritrova emarginato dall’avvento del sonoro, che orgogliosamente si ostina a ripudiare. Parallelamente una giovane donna, che aveva aiutato, scala le gerarchie dello star system. The artist, amici miei, è una perla, una meraviglia purissima del cinema. Innanzitutto è stupendamente paradossale. Originalissimo, nonostante citi il cinema del finire degli anni 20, ispirandosi a esso nell’ambientazione, nello stile, ma anche nel formato. Come? Nonostante sia il 2011, Michel Hazanavicius e i produttori realizzano un film muto, come quelli dell’epoca raccontata, e per di più in bianco e nero. Un coraggioso rischio (rarissimo di questi tempi) che ha fruttato premi, consenso del pubblico e risultati…
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Leon
Un romanzo di formazione brutale. Ecco che cos’è Leon, di Luc Besson. Maestria registica e una sceneggiatura dalle molteplici sfaccettature. Come un videogame all’inizio, poi primi piani e pezzi di volti ci presentano Mathilda, Leon e un villain superbo, interpretato da Gary Oldman. Mathilda è la perdita dell’innocenza. Allo stesso tempo è bimba, per l’orso, i giochi, l’emulazione dell’adulto e l’amore freudiano, ma con la sigaretta tra le labbra desidera anche l’età adulta, che ottiene in maniera efferata e violenta. Leon è invece l’acquisizione dell’innocenza, una umanizzazione in cui traspare l’importanza delle persone, di prendersi cura di qualcuno… e non di una pianta. Il tutto assume rilievo in una società…
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Hugo Cabret
Hugo Cabret è un bambino che vive nell’orologio della stazione di Parigi. Sporco di fuliggine, nel suo volto spiccano i grandi occhi azzurri. Lo sguardo è sempre in apprensione, sgraffigna oggetti e cibo dai negozi e riesce a riparare gli ingranaggi più piccoli. Il film di Martin Scorsese è un vero e proprio gioiellino, vibrante di nostalgia. Fotografia magica, vellutata, musiche coinvolgenti a rimarcare ed enfatizzare la visione, coinvolgendo ed emozionando. Il mistero che attornia il giovane ragazzo e i pensieri che adombrano le sue azioni sono la parte più palpitante del film. Hugo Cabret perde in parte il fascino della pura narrazione nel corso della storia, tramutandosi in un…
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Gli intoccabili – The untouchables
Sul libro paga di Al Capone c’è mezza città, prenderlo sembra impossibile, anche per chi ha il coraggio di provarci. Solo un gruppo di uomini decide di affrontarlo, rispondendo alla violenza con la violenza, facendosi chiamare Gli intoccabili. Un film splendido di De Palma, vestito dalle musiche straordinarie di Ennio Morricone e interpretato da un cast d’eccezione: Costner, De Niro, Connery, Garcia e Charles Martin Smith. Dalla formazione della banda alle imboscate, dalla cruda violenza all’ironia pungente, dai dialoghi accattivanti al ritratto introspettivo di uomini che si giocano la vita, fragili e determinati. Gli intoccabili regala scene cult da mandare dritte alla memoria cinematografica, momenti di pura tensione alla Hitchcock,…
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Marnie
Marnie è ammantata di fascino ma anche di mistero, è labile, bugiarda e psicologicamente disturbata. Lui è un domatore di belve e, tra queste, senza dubbio figurano le donne, in particolar modo quelle feline e complesse, come Marnie. Tippi Hedren e Sean Connery sono i protagonisti di un film di Hitchcock dove al centro di tutto ci sono le psicologie. Non era affatto comune all’epoca parlare di questo in un film e farlo come l’ha fatto Hitchcock, indagando e costruendo una storia sui rapporti, tra i due protagonisti soprattutto, ma anche con la madre di lei. Oggi probabilmente un film come Marnie non ci può sorprendere o turbare, come invece…
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Match point
Un Woody Allen asciutto, cinico, elegante. Match point per lui, signori. Il film è un vero è proprio dramma umano, dove i rapporti sono malati, morbosi, così come i personaggi sono travagliati, ossessivi, affascinanti e imperscrutabili. Ottimamente interpretati. In particolar modo Jonathan Rhys Meyers dona il volto e soprattutto lo sguardo, velato e oscuro, a un istruttore di tennis arrivista e ammaliante. Woody riprende Dostoevskij, di cui è appassionato proprio il suo protagonista, Chris, e in particolar modo la sua storia si fonda sul Delitto e castigo, invocando esplicitamente sul finale “un qualche piccolo segno di giustizia”. Ma c’è? Esiste la giustizia? La metafora della palla da tennis che si fa anello, chiudendo…
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La calda notte dell’ispettore Tibbs
Era il 1967, l’anno prima della morte di Martin Luther King, e al cinema usciva La calda notte dell’ispettore Tibbs, film poliziesco incentrato sul tema del razzismo, che riesce a coinvolgere e colpire il pubblico su scala mondiale. Oggi, il film di Jewison mantiene ancora la sua grande forza e (purtroppo) un radice di attualità. Ci riesce perché il suo messaggio è potente ed espresso con incredibile eleganza, come l’abito di Virgil Tibbs, riuscendo al tempo stesso a non sminuire o disperdere nella foga del concept la trama del giallo. All’antirazzismo, unisce inoltre una critica lampante a un certo provincialismo, proprio di alcune cittadine dove la mentalità è fortemente limitata…
- 2017, Almeno una volta nella vita, Ballare, Cantare, Cinefili, Commuoversi, Fantasticare, Innamorarsi
La la land
La la land, la testa tra le nuvole e un tip tap di fronte a una Los Angeles di luci e colori, fuori dal tempo e fiabesca. Un film magnifico e struggente.
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Hannah e le sue sorelle
Hannah e le sue sorelle è un film tragicomico, come una risata isterica in un momento di crisi, inteso come vuole la sua etimologia greca, ovvero di profonda lucidità. Coraggioso per la scelta di parlare delle più recondite pulsioni dell’animo umano, dei quesiti che ci turbano, e di farlo con umorismo. Una personale riflessione per immagini che non può divertire o intrattenere con un certo ritmo per sua stessa genesi e che, anzi, riporta alla mente quei pensieri che scacciamo in una stanza della mente. La caratterizzazione dei personaggi è magistrale: quello interpretato da Woody Allen stesso, portatore non sano di ciò che ci siamo appena detti, e quello interpretato dal…