-
Le 10 peggiori pettinature dei film
Ciuffi sbarazzini e frangette esagerate, ecco le 10 peggiori pettinature dei film, quelle che forse è meglio non imitare quando si esce la sera!
-
Jamie Vardy è il protagonista di Space Jam 2!
Incredibile il ribaltamento di fronte della Warner Bros che, alla luce del successo del Leicester di Ranieri, lascia trapelare lo scoop: Jamie Vardy sarà il protagonista di Space Jam 2! Ecco la trama in esclusiva anteprima: Swackhammer è tornato e ha imparato la lezione. La stazza non è tutto. E così, decide di sfidare i Looney Toons a un gioco di tecnica e tattica, passione e intelligenza: il calcio. Visto il successo di pubblico della partita di basket persa dai Monstars, Swackhammer allestisce un grande show, odorandone l’odore di business. Questa volta però decide di tutelarsi e così scende sulla terra per togliere i poteri ai migliori giocatori del miglior campionato…
-
Dreamer – La strada per la vittoria
Dreamer – La strada per la vittoria è un film rassicurante, che probabilmente piacerà più a un pubblico femminile e sicuramente a chi ama i cavalli. Il film non raggiunge mai una epica, nonostante ne possegga gli elementi, e resta su binari sicuri, quelli del classico film dei buoni sentimenti, con un finale scontato e già scritto. Dreamer non ci fa sognare troppo, ma resta piacevole, tendente al pacioso, rischiando il noioso.
-
Ace Ventura – Missione Africa
Ace Ventura – Missione Africa mantiene la sregolatezza e l’indomito spirito super espressivo del primo film, Ace Ventura – L’acchiappanimali, eguagliandolo anche nel successo di pubblico, formando un indomito duo cult. L’Africa gli fa bene, garantisce anche una maggiore libertà creativa, una risata non scaturita solo dalla persona di Jim Carrey, ma anche da altrove, come gli strampalati e bizzarri popoli africani. Qualche parodia, un Jim in super forma, ancora più animali, sempre lo stesso ciuffo e… un film divertente quanto il primo. Forse anche di più.
-
Race
Dopo svariati antecedenti filmici sportivi sul tema del razzismo negli Stati Uniti, Race si inserisce in questo filone, raddoppiando il suo punto di vista, con una storia di vita e di sport che affronta questa difficoltà anche nella Germania nazista. Classico e lineare, il film dovrebbe amplificare, rammentare e insegnare una storia già potente intrinsecamente. Riesce bene soprattutto negli ultimi due, risultando coinvolgente. Tocca l’animo soprattutto nel rapporto tra Jesse Owens e Carl Luz Long, forse l’unico momento veramente alto, commovente e pregno dei valori dello sport sulla vita, mentre si insinua sottopelle con i dialoghi tra Goebbels e Avery Brundage. Owens è un uomo solo che può lasciare il…
-
La donna più bella del mondo nel 2016
Signori e signori, la vincitrice del premio "La donna più bella del 2016", sgnacchera e gnocca che tutti vorrebbero farsi è...
-
Prince of Persia
Un mare di sabbia e una strizzatina d’occhio a Indiana Jones, uniti al gusto del regista per i ralenty e dei colori molto caldi, danno vita a Prince of Persia, uno dei film più divertenti tratti dai videogames. Del gaming il film mantiene anche la distintiva impronta, creando una storia dal ritmo alto, come inevitabile risposta a ciò che ci si aspettava, dunque acrobatiche e sorprendenti scene d’azione, ma anche una buona scrittura di tasselli, che con precisione costruisce fino al finale, decisamente buono anche questo. Resta solo il dubbio del perché Prince of Persia, nella sua nicchia filmica, non abbia ottenuto il riscontro meritato.
-
Ho ucciso Napoleone
Ho ucciso Napoleone, il pesce di una bambina, perché sono una donna stronza e complessata. Ora farò pure vedere agli uomini qual è il sesso forte!
-
Film sui cani
Ami i cani? Ecco i film sui cani da non perdere scelti per genere: dalle dog comedy a quell'ultima pulciosa meta. E il dogscar va a...
-
La nuova macchina di Mike
La nuova macchina di Mike è un cortometraggio Pixar tratto dal film d’animazione Monster’s & Co. di cui diviene dunque una sorta di spin-off. Pete Docter, regista di entrambi, in questo caso unitamente a Roger L. Gould, mette al centro della sua storia la nuova macchina di Mike Wazowski, che se ne vanta con fare da smargiasso. Lui e Sully tuttavia verranno messi alla prova dalla loro imbranataggine e dai numerosi gadget dell’auto, facendo così progredire la narrazione lungo un climax di sventurati casualità. A mio avviso è un passo indietro dal punto di vista dell’originalità, nonché della stratificazione semantica e interpretativa, rispetto ai precedenti corti, slegati da una precedente storia.
-
Il treno per il Darjeeling
Il treno per il Darjeeling, simbolico e trasportante allegorie. Un esercizio di stile di Wes Anderson, dai tratti peculiari di quella che è una sua poetica filmica. Strano da essere straniante. Impossibile legarsi ad alcuno dei protagonisti. Le eccentriche psicologie sono dipinte in stile rococò. Meno intrigante e ironico de Le avventure acquatiche di Steve Zissou, fa un po’ le prove d’intaglio per il diamante Grand Budapest Hotel. Questo viaggio in treno tende a divenire noioso e a farci pensare a quando sopraggiungeremo alla meta.
-
6 gradi di separazione
6 gradi di separazione è uno di quei film non difficili da commentare, ma da giudicare sì, che in parte si condannano da soli al limbo filmico. Intellettuale e intellettualoide. Si parla e si parla, mentre si mostra poco. Manca lo sguardo, l’immagine. Ha un testo sottotraccia di valore, che però non riesce a essere tradotto funzionalmente in cinema. Indubbiamente ben recitato, 6 gradi di separazione può esprimersi molto meglio a teatro. In ogni caso il ragazzo interpretato da Will Smith riesce a ottenere un certo alone di dubbio e mistero. Il film tuttavia finisce con l’essere piuttosto impegnativo da seguire e lento, tendenzialmente noioso.