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Kong: Skull Island
Al termine della guerra del Vietnam, un gruppo di uomini viaggia fino a un’isola ancora sconosciuta, dove scoprono essere re della natura selvaggia, il magnifico Kong… che tuttavia non è l’unico abitante dell’isola. Kong: Skull Island sceglie la spettacolarità sopra ogni cosa, costruendo scene visivamente d’impatto, anche grazie a una regia che gioca efficacemente nel mostrare e svelare Kong e le altre creature, ritraendone la magnificenza dal terreo punto di vista dell’uomo. Puro intrattenimento che cita Apocalypse Now e ci trascina nella foresta a suon di rock, facendoci partecipare a una spedizione che ricorda Jurassic Park, con la violenza del Predator di McTiernan. Gli aspetti in cui il film invece difetta maggiormente…
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Ryan Gosling che tiene cose in bocca
Ci sono carriere di attori che possono essere ripercorse attraverso i loro ruoli o le interpretazioni memorabili. Altre, come quella di Ryan Gosling, possono essere riviste e ricordate attraverso altri indelebili dettagli, che accomunano i personaggi negli anni. Ryan Gosling che tiene cose in bocca è proprio uno di questi dettagli. Ci avete mai fatto caso? The slaughter rule – 2002 Formula per un delitto – 2002 Half nelson – 2006 Blue valentine – 2010 Drive – 2011 Come un tuono – 2012 Nice guys – 2016 A quanto pare quando i registi scritturano Ryan non possono fare a meno di mettergli qualcosa in bocca (senza doppi sensi). Probabilmente in fase…
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I soliti sospetti
Un grande colpo, un misterioso mandante… i soliti sospetti. Un film che è rimasto nell’immaginario collettivo, forse per l’intricata vicenda tessuta da un’ottima sceneggiatura, forse per la forza e il fascino misterioso di un personaggio come Kaiser Soze. Crediamo a ciò che vediamo, inconsciamente, senza controllo, è questo il potere insito dei film e questo film gioca proprio su questo aspetto, a nostro scapito. La matassa di pallottole, fili e sangue si sbriglia solo nel finale, una palpitante e trascinante scena in crescendo, un climax epifanico di inquadrature, suoni e deduzioni. Regia di Bryan Singer, sceneggiatura di Christopher McQuarrie, entrambi solo al secondo film. Splendida performance di Kevin Spacey.
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Radio days
Ah i giorni della radio… Woody Allen ci racconta un trancio di storia, vissuto attraverso la radio. L’udito è il senso principale di questo film, innanzitutto per la voice over che racconta, lega le scene e ne dà il ritmo, in secondo luogo dalla musica, che pervade completamente tutto il film. È sempre grazie alla radio e ai suoi programmi che vengono descritti anche i personaggi e raccontata la loro vita, quella di una famiglia comune. Radio days mostra infatti i due mondi al di qua e al di là del medium, mostrandoci chi ascolta e dando un corpo e un’anima alle voci che ascoltiamo. Ricordi biografici si mescolano ai fatti…
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Qualcosa è cambiato
Un vecchio burbero misogino, omofobo e scorbutico, un vicino di casa omosessuale e una cameriera fragile e insicura sono i protagonisti di Qualcosa è cambiato, commedia memorabile negli anni proprio per la caratterizzazione dei suoi personaggi. Su tutti troneggia Jack Nicholson, con una regia che indaga sul suo volto, la cui espressività è in grado rendere la scena ora seria, ora comica e perfino romantica. Proprio in quest’ultima sfaccettatura scivola via via il film, che da commedia briosa, scorretta e molto divertente, si tinge di rosa, raccontandoci una storia d’amore. Premio Oscar a Jack Nicholson e Helen Hunt per le due interpretazioni.
- 2017, Almeno una volta nella vita, Ballare, Cantare, Cinefili, Commuoversi, Fantasticare, Innamorarsi
La la land
La la land, la testa tra le nuvole e un tip tap di fronte a una Los Angeles di luci e colori, fuori dal tempo e fiabesca. Un film magnifico e struggente.
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Hannah e le sue sorelle
Hannah e le sue sorelle è un film tragicomico, come una risata isterica in un momento di crisi, inteso come vuole la sua etimologia greca, ovvero di profonda lucidità. Coraggioso per la scelta di parlare delle più recondite pulsioni dell’animo umano, dei quesiti che ci turbano, e di farlo con umorismo. Una personale riflessione per immagini che non può divertire o intrattenere con un certo ritmo per sua stessa genesi e che, anzi, riporta alla mente quei pensieri che scacciamo in una stanza della mente. La caratterizzazione dei personaggi è magistrale: quello interpretato da Woody Allen stesso, portatore non sano di ciò che ci siamo appena detti, e quello interpretato dal…
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I 20 attori famosi giovani e sexy|Parte 2
I 20 attori famosi giovani e sexy – seconda parte Prendete il ventaglio e datevi una sventolata, mi rendo conto che fin’ora non è stata una lettura, ma una lussuriosa cavalcata all’ormone impazzito, che ha potuto sognare e agognare 10 ragazzi bellissimi nella prima parte di quella che senza dubbio è una guida spirituale e non un banale articolo. Probabilmente avete già una lista al vostro fianco di film senza limiti dettati dalla trama, sceneggiatura o regia, ma dettati solo dalla presenza bei maschi, giovani e succulenti. Beh, non è ancora finita! Ecco a voi altri 10 promettenti attori famosi giovani e sexy. #11 Miles Teller – 1987 “Non sono…
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I 20 attori belli, giovani e promettenti|Parte 1
I 20 attori belli, giovani e promettenti – Prima parte Attenzione o voi che entrate, potreste improvvisamente diventare grandi appassionate di cinema. Questo articolo parla dei 20 attori belli, giovani e promettenti: quelli per cui guarderete anche un film orrendo e mentirete spudoratamente al vostro ragazzo dicendo che “non è male dai” e “tutto sommato a me è piaciuto!”. Ma se siete nella sponda sbagliata e non vi interessano gli attori belli, niente paura, ci sono anche le attrici sexy, giovani e promettenti. Pronte? Via alle danze! #1 Alden Ehrenreich – 1989 È senza dubbio in costante ascesa in quel di Hollywood il buon Alden Ehrenreich. Nel 2013 ha tentato di far…
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No escape
Il titolo racchiude esaustivamente il film. No escape gioca nel costruire situazioni senza via d’uscita, veri e propri gironi infernali terribilmente attuali, possibili. L’uomo comune, chiunque di noi, un Owen Wilson perfetto e perfettamente scelto, si trova nella bolgia di un colpo di stato. La tensione è alta costantemente, il film è claustrofobico, senza tregua, anche grazie alla regia di John Erick Dowdle. Non servirebbero spiegazioni, ma (purtroppo) in alcuni frame Pierce Brosnan prova confusamente a darcele. Al di là di questo, qual è il difetto di questo film se non che questi temi potremmo non aver voglia di subirli (anche) al cinema?
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Tiramisù
Tiramisù è l’esordio alla regia e alla sceneggiatura di Fabio de Luigi, che ci racconta la storia di un rappresentante di prodotti farmaceutici che si fa strada grazie al dolce della moglie. La sensazione è che De Luigi abbia dei pezzi, ma faccia fatica a farli combaciare: il locale, il cognato, la famiglia sono ombre che ci passano davanti agli occhi. Il tiramisù in particolar modo, che dà il titolo al film, dovrebbe essere il vero e proprio protagonista della vicenda, potrebbe essere mitizzato, maggiormente evidenziato, invece è proprio, solo, il dessert del film. Il film lascia qualche risata, ma fatica a farsi ricordare già il giorno seguente.
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Single ma non troppo
Come essere single? si chiede il titolo del film in lingua originale. Strano, e pensare che io credevo la vera domanda fosse: come fidanzarsi? I dubbi iniziali non migliorano quando con il passare del minutaggio ci vengono mostrati una sfilza di episodi che sembrano essere caratterizzati soprattutto dall’assenza di una trama e da delle femmine a cui piacciono praticamente tutti i maschi che incontrano. Single ma non troppo ci insegna che la commedia leggera non può essere fatta con superficialità. Alla biondona Rebel Wilson appartengono i momenti più divertenti, la sua assenza si avverte infatti immediatamente con flessioni di ritmo notevoli, che lasciano spazio purtroppo a dei momenti riflessivi di eccezionale frivolezza…