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Rapporti impropri
Rapporti impropri è uno dei cortometraggi appartenenti alla serie Corti circuiti erotici, presentati da Tinto Brass. Una ragazza viene accolta in casa dallo zio e dà prova del suo superpotere Marvel. La ragazza infatti ha degli ormoni sessuali di incontenibile potenza, che la portano a farsi praticamente tutta la famiglia. Ciò la conduce inevitabilmente a scontrarsi con la frigida cugina. Come si concluderà l’epico scontro? Simpatico il finale. In generale non eccezionale e di poca presa erotica.
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Voyeur
Tratto dai Corti circuiti erotici, presentati da Tinto Brass, Voyeur trasforma in cortometraggio una delle marcature del regista erotico, ovvero il gusto nell’osservare, nello spiare. Situata in un alberghetto, la storia è semplice e divertente, arricchita anche da una piccola sorpresa finale. L’erotismo è tutto in Raffaella Ponzo, una falsa pudica donna delle pulizie.
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The interview
Hacker, CIA, censure e minacce. E questo non è il film, bensì la realtà, almeno da quanto ci hanno detto su The interview. Nel film invece ci sono culi, dita mozzate, personaggi sopra le righe, omosessualità… una spinta verso l’eccesso che coinvolge anche temi piuttosto delicati, andando a colpire non solo la Corea del Nord, ma anche la società americana. Tutto sommato, considerato il vero e proprio casino generatosi e l’esito del film, che onestamente non è un granché dal punto di vista del divertimento/intrattenimento e manca completamente nella satira, risparmiarselo non sarebbe stato una grave perdita, né per l’umanità né per il cinema.
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La famiglia omicidi
La famiglia omicidi è capitanata dal Reverendo Goodfellow, un Rowan Atkinson giusto nel ruolo dell’impacciato e insicuro prete, in una delle sue poche interpretazioni lontane dalla figura di Mr. Bean, seppure sia trascinata da Maggie Smith e il suo personaggio. Il film è una black comedy che riesce a restare in bilico su quel delicato filo, sospeso sul rischio della caduta nella sgradevolezza o insulsaggine, che si incorre con questo genere, senza spingersi mai troppo in là, ma mantenendo i toni della commedia predominanti su quelli black. Dal punto di non ritorno, la scoperta dell’identità di Grazia, il film anziché perderci in interesse, ne giova e cambia ritmo, fino a un finale più…
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Sesso e fuga con l’ostaggio
Sesso e fuga con l’ostaggio, per tutta la durata del film. Così è questa commedia, assolutamente atipica, che ci mostra un inseguimento in auto per tutti i suoi minuti. Non c’è una trama articolata, tantomeno personaggi con uno spessore psicologico, ma importa poco, perché, e qui sta la sua salvezza, il film non si prende troppo sul serio, anzi resta palesemente improbabile e sopra le righe, e per questo diverte. Di contorno invece c’è una forte e palese presa in giro dei media e della spettacolarizzazione del dramma, fino a un finale simpatico e ben congegnato.
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Vacanze romane
Le vacanze romane della principessa Audrey Hepburn, in compagnia del fotografo Gregory Peck, emozionano e commuovono le signore, ma non lasciano indifferenti neppure gli uomini. Dal soggetto semplice ma d’impatto di Dalton Trumbo e dall’alchimia dei due protagonisti, William Wyler riesce a creare cinema. Elegante, raffinato e spiritoso, Vacanze romane è un film che mantiene intatta la sua bellezza nel tempo, più e più volte emulato, ma mai eguagliato. Roma e le sue bellissime riprese, sono una cornice senza tempo, idilliaca. Le cose dette e non dette, le fini caratterizzazioni, il garbo nel modo di raccontare, la capacità di creare momenti di pura spensieratezza, dal romanticismo all’umorismo, fino al finale distinto e per nulla scontato.…
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Sfida senza regole
In controtendenza alla critica, ritengo Sfida senza regole un film discreto, che ho saputo apprezzare, nonostante i difetti. C’è del buono ed è soprattutto l’idea principale, la costruzione d’inganno allo spettatore che nel mio caso è riuscita. Alcuni si avvicineranno a questo film soprattutto per via della coppia De Niro – Al Pacino, che tuttavia mantengono per tutto il film le loro maschere, non dandoci mai la possibilità dell’introspezione, negata completamente a Carla Gugino, dovuta a una scrittura che purtroppo, rovinando quanto di buono pensato, scade soprattutto nel finale, dove lo spettatore a difficoltà accetterà qualche chiara incongruenza.
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G. I. Joe – La nascita dei Cobra
Sicuramente prima di mettersi seduti a guardare G. I. Joe bisogna chiedersi cosa si ha voglia di vedere. Nato probabilmente, soprattutto, come operazione di marketing della Hasbro, che dopo aver portato con successo i propri Transformers al cinema, mira a riqualificare e rilanciare anche i suoi agenti giocattolo G. I. Joe, per un ritorno alla plastica tramite la celluloide. Lo script del film non brilla particolarmente, la sceneggiatura è soprattutto un accumulo di esperienze passate dei protagonisti, nel tentativo di dare un vissuto e un’identità tonda a questi giocattoli, ma resta comunque fedele al suo intento principale: intrattenere. E lo fa. Lo stile è quello di un fumetto, spettacolare e impossibile,…
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I 10 sorrisi più belli del cinema
Fanno innamorare, seducono, commuovono, ammaliano e inteneriscono... ecco la classifica de i 10 sorrisi più belli del cinema!
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Charlie’s angels
Charlie’s angels, lungometraggio tratto dalla serie tv degli anni 70, è un film pop, feticista, esagerato, sopra le righe, comico. È un film che usa lo slow motion per i capelli al vento. Cameron Diaz, Drew Barrymore, Lucy Liu sono sexy e scanzonate, con una telecamera birichina che indugia su di loro e sulle loro mosse da kung fu. Tutto questo è poggiato su una trama semplice e disimpegnata, che prova anche un piccolo colpo di scena e va a strutturare nel complesso un film d’intrattenimento leggero, comunque piacevole, che potrebbe essere un lungo episodio di una nuova e moderna versione delle Charlie’s angels, tra azione e umorismo.
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Miss Marple al Bertram Hotel
Miss Marple al Bertram Hotel in un soggiorno che, ovviamente, non sarà una vacanza per la sua materia grigia. Tra le lussuosa mura dell’hotel e tra i suoi ospiti si nascondono mille intrighi e false apparenze, dove proprio tutti nascondono un segreto. Nella trama del film è inserito anche un enigma della camera chiusa, per un giallo ricco che però non stroppia mai e dà ai fan di Miss Marple e della Christie ciò che cercano. Ad avvalorare il film v’è anche una delle migliori regie di questa serie di gialli. Simpatici anche i momenti ironici e buffi affidati all’ispettore e una inserviente dell’hotel.
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Insurgent
Insurgent è l’ennesimo capitolo cinematografico di una moda che piace, ma intorpidisce le papille gustative allo spettatore medio. Un’accozzaglia di situazioni poco credibili, messe insieme da una scrittura filmica disarmante, disorientante e inconcepibile per chi prova a seguirne le dinamiche e le azioni dei personaggi. Non c’è nulla di plausibile, né nelle azioni dei protagonisti, né nelle loro caratterizzazioni, altalenanti, contraddittorie. Fanno a botte per due ore e poi uno rivela che in realtà sono amici. Tris viene torturata e quando viene liberata decide però di ri-sottoporsi alla tortura. C’è un buono che fa il cattivo, ma poi cambia idea e torna buono, un fratello buono che decide di fare il…